Le Mans, l'eterna magia della Woodstock dei motori

Le Mans, l'eterna magia della Woodstock dei motori

Diario dalla 24 Ore più famosa del mondo, battaglia in pista e grande festa del motorsport

di Stefano Beloni

17.06.2018 16:56

Le Mans vuol dire magia. Si potrebbe pensare che una 24 ore possa essere noiosa, ma la ormai classica corsa che si svolge sul Circuit de la Sarthe, arrivata quest’anno alla sua 86esima edizione, ha saputo reinventarsi anno dopo anno e ancora oggi attira centinaia di migliaia di appassionati.

La nostra esperienza comincia il venerdì con la parata piloti che si snoda tra Place des Jacobins e Place de la Republique e già ci rendiamo conto di quanto la città sia legata a questa gara. Il centro è completamente paralizzato dai tifosi distribuiti sul percorso, che pazientemente attendono l’arrivo dei loro beniamini. La 24 ore di Le Mans non è soltanto una corsa, è molto di più; un’esperienza che ogni appassionato di motorsport deve vivere almeno una volta nella vita.

Il circuito è per la maggior parte composto da strade che normalmente sono aperte al traffico e nonostante i grandi passi avanti fatti in nome della sicurezza rimane uno dei più lunghi e impegnativi al mondo con i suoi poco più che 13 chilometri.

Rientrando al nostro alloggio percorriamo il tratto che dalle curve Porsche porta ad Arnage e la mente subito ci riporta ai grandi piloti che hanno reso Le Mans leggendaria come Steve McQueen, Paul Newman, Jackie Ickx o Tom Kristensen. I fan rendono unico il colpo d’occhio, ovunque ci giriamo si respira passione, come in una grande Woodstock dei motori. Camper, tende e barbecue la fanno da padroni nei prati della Sarthe; i tifosi sono eterogenei, non pensate di trovare solo camperisti duri e puri, si possono ammirare anche vetture di un certo livello come una Testarossa arrivata dalla Germania o una Jaguar E dall’Inghilterra.

La partenza è un momento indimenticabile, con tutte le vetture schierate sul rettilineo ad attendere l’arrivo della bandiera francese, quest’anno sventolata da Rafa Nadal, che ha dato il via ufficiale alla 24 ore. Le attrazioni durante la corsa sono molteplici, con un fan village che offre svariati divertimenti, come i concerti di Jamiroquai e Texas, le boutique dove acquistare gadget, modellini e abbigliamento, i simulatori per sfidarsi con altri appassionati o il Museé des 24 heures (accessibile con il biglietto d’ingresso al circuito) dove ammirare le vetture che hanno fatto la storia dell’endurance.

Emozionante l’arrivo, con la classica invasione di pista dei supporter che quest’anno hanno celebrato la storica vittoria della Toyota, che finalmente ha trionfato con l’equipaggio Alonso-Buemi-Nakajima dopo anni di ritiri e delusioni. 

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