Monte Carlo con Citroën, tempio del rally e palestra di auto

Monte Carlo con Citroën, tempio del rally e palestra di auto

Al rally più celebre abbiamo potuto toccare con mano le performances della C3 WRC: dalla sua tecnologia arriveranno novità per i modelli da strada

di Francesco Forni

25.01.2019 18:30

Cento anni di Citroen, la grande festa è al Rally di Monte Carlo, la palestra dei campioni. E anche palestra per le le automobili del futuro prossimo. Il team di Satory è a caccia anche di un altro “100”. E’ a quota 99 nelle vittorie nel mondale.

Il prestigio di Monte Carlo è unico: ha consacrato nel mito auto e piloti speciali. Perché, oltre ai mitici passaggi sul Col de Turini o al Casinò del Principato, questo rally propone condizioni invernali imprevedibili: asfalto asciutto, scivoloso e bagnato, neve e ghiacciò, neve sciolta e fanghiglia. Non a caso permette di utilizzare quattro tipo di pneumatici: super soft, soft slick, da neve non chiodati, da neve chiodati. Per un totale di 43 per vettura. Da spremere su 16 speciali per un totale di 323,83 km, ovviamente cronometrati.

Citroen C3 WRC a Monte Carlo: Foto

Citroen C3 WRC a Monte Carlo: Foto

Con Ogier profeta in patria, il team di Sartory punta in alto

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La palestra dei campioni, e anche delle automobili, si diceva. Perché per vincere il rally bisogna trovare un equilibrio che è quello decisivo anche per le vetture stradali. Rendere il mezzo più facile da guidare e che capace adattarsi, al meglio e più velocemente, ai diversi livelli di aderenza. In gara di destreggiano tra i pini a oltre 130 km/h di media, nella vita di tutti i giorni per alternare comfort, sicurezza e piacere di guida.

Da queste esperienze estreme Citroen ha concepito il “tappeto volante” per le auto di tutti i giorni. Le sospensioni con smorzatori idraulici progressivi. Chiamate Progressive Hydraulic Cushions (PHC) votate a filtrare meglio le asperità della strada. Per le quali sono stati depositati 20 brevetti. Rispetto alle tradizionali dotate di ammortizzatore, una molla e smorzatore meccanico, le PHC aggiungono due smorzatori idraulici alle due estremità, uno per l’estensione e l’altro per la compressione. La sospensione lavora in due tempi, secondo le sollecitazioni. Se sono leggere, molla e ammortizzatore controllano insieme i movimenti verticali, senza bisogno degli smorzatori idraulici, che però concedono maggiore libertà di escursione. Qui sta l’effetto “tappeto volante” che dà la sensazione di galleggiare sulle deformazioni stradalo.

Con sollecitazioni importanti molla e ammortizzatore lavorano insieme agli smorzatori idraulici, per rallentare il movimento in modo progressivo, evitando i bruschi arresti a fine corsa. Lo smorzatore idraulico assorbe e disperde questa energia, evitando il fenomeno di rimbalzo. Tutto questo grazie esperienze mutuate dalle “sollecitazioni” dei rally.

Essere al seguito di Citroen Racing ci ha permesso di toccare con mano l’entusiasmo del pubblico, abbarbicato, come nelle mitiche tappe del ciclismo in ogni dove, la capacità eccezionale dei piloti, ma soprattutto del grande sforzo per rendere performanti le vetture. Questo team di circa cinquanta persone lavora costantemente nell’ottimizzazione del set up, per avere in ogni rally la soluzione più adatta alle strade che andrà a sfidare. All'evento hanno presenziato il CEO del Marchio, Linda Jackson e del Gruppo, Carlos Tavares.

Il mondiale viene affrontato una doppia coppia d’assi. Con gli equipaggi Sébastien Ogier – Julien Ingrassia,  Esapekka Lappi – Janne Ferm, fuori nella seconda giornata per un problema a una ruota.  Ogier, nativo di Gap, quartier generale della gara, è stato la star assoluta di questa prima settimana di rally mondiale, acclamato dalla sua gente.

Sei volte campione mondiale, vincitore delle cinque ultime edizioni del Rally di Monte Carlo. Sébastien conferma la vocazione del suo sport, votato a cercare la prestazione più estrema e universale possibile. "Mi piace molto il percorso misto, con cambi di aderenza, il ritmo da trovare, perché è lì che puoi veramente fare la differenza"

La sfida sarà lunghissima, ma C3 WRC, da ferma e nelle sue prime performance, ha sfoderato la livrea più affascinante. In omaggio al centenario, nel 1919 André Citroen fondò la Marca omonima, presentando anche il double chevron che riprende il design originale. Loghi e colori ben assemblati, con la giusta “cattiveria” e altre presenze francesi importanti, come Michelin e Total.

La C3 WRC è una belva, lunga 4,13 metri e pesante a vuoto 1150 kg, realizzata sulla scocca originale di C3, rinforzata da roll bar multipoint saldato. La carrozzeria è in acciaio e in composito. Trazione integrale, cambio sequenziale a sei rapporti, differenziali anteriore e posteriore meccanici autobloccanti, centrale a comando idraulico pilotato. Pronta a mordere qualsiasi fondo e issata su ammortizzatori Citroën Racing regolabili a 3 vie. A spingerla è un 1.6 turbo benzina, che eroga 380 cavalli (potenza specifica di 237 cv/litro) e 400 Nm di coppia.

Le novità introdotte, la nuova sospensione posteriore, con geometrie più sofisticate e un assale anteriore modificato, hanno reso il comportamento della C3 WRC più costante, anche quando il terreno cambia in modo importante da una curva all’altra. Anche su asfalto, questo lavoro sulla cinematica degli assali ha prodotto gli stessi risultati positivi. Ne godranno, in un futuro non lontano, i clienti su strada.

Pierre Budar, direttore di Citroen Racing, racconta così la sfida del presente per mettere le basi nel prossimo decennio. “È una competizione che ti mette a contatto con il pubblico, che si svolge sulle strade e sui percorsi quotidiani dei nostri clienti, e incarna la vicinanza che ci è cara. Le quattordici prove così diverse in programma sono il terreno ideale per perfezionare ma anche dimostrare le nostre competenze tecniche”.

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