Aston Martin DBS 59, ce ne saranno solo 24

Aston Martin DBS 59, ce ne saranno solo 24

Serie limitata in omaggio alla "regina" della 24 ore di Le Mans del 1959

di Francesco Forni

19.04.2019 12:48

DBS 59, la specialissima. Potremmo definire meglio l’ultima creazione di Aston Martin? Solo 24 esemplari, il numero racconta bene l’esclusività del progetto. Di questo si tratta, realizzato su base della folgorante DBS Superleggera da Q By Aston Martin, il reparto speciale. Frutto del programma Commission, ovvero una richiesta specifica del concessionario di Cambridge.

Aston Martin DBS Superleggera: foto

Aston Martin DBS Superleggera: foto

L'ultima creatura Aston Martin innalza l'asticella delle prestazioni e da una granturismo come DB11 scrive nuovi riferimenti. Mai una Aston Martin stradale ha generato tanto carico aerodinamico quanto la DBS Superleggera, spinta da un V12 twin turbo da 5.2 litri e 725 cavalli. Tanti affinamenti tecnici per ridurre il peso e sviluppare stile e aerodinamica. Le prestazioni ringraziano: 338 km/h di velocità massima, 3"4 per accelerare da zero a cento

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Difficile trovare qualcosa di più esclusivo. DBS 59 è lo specifico omaggio alla DBR1 che 60 anni fa, nel 1959, fece doppietta alla 24 Ore di Le Mans (da qui la scelta del numero limitato) con gli equipaggi Roy Salvadori-Carroll Shelby eMaurice Trintignant-Paul Frére. Un mito del motorsport britannico.

Aston Martin DBS Superleggera, video

Aston Martin DBS Superleggera, video

I suoi 725 cv di potenza e ben 900 Nm di coppia la rendono violenta nell’erogazione, ma stabile grazie a tecnologie da F.1

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E’ spinta dal V12 biturbo di 5.2 litri, che eroga 725 cavalli e una coppia di 900 Nm. E ripropone la livrea da gara della DBR1, l’Aston Martin Racing Green. Sulla carrozzeria compaiono numerose appendici di fibra di carbonio a lucido. Sono bicolori sono cerchi in lega da 21 pollici, mentre i vari loghi (il numero progressivo è sul parafango) e le pinze dei freni in tutina bronzo. Sullo spoiler posteriore ci son  la silhouette della vettura vincente e il numero di telaio.

Pure l'abitacolo attinge dal retaggio della trionfatrice  del 1959. Evocative Pelli Chestnut Tan e Obsidian Black spiccano su pannelli portiere e sedili. Nel “pacchetto2 ci sono anche una copia dei guanti di Carroll Shelby e delle tute e dei caschi di quella gara. Per tornare al mito della 24 ore.

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