Nuova Nissan GT-R, l'ibrido non convince

Nuova Nissan GT-R,  l'ibrido non convince

Il responsabile dello sviluppo indica le ragioni per le quali, la prossima generazione R36, potrebbe rinunciare all'elettrificazione e affinare il progetto sull'architettura della R35

29.04.2019 ( Aggiornata il 29.04.2019 16:45 )

L’ibrido può aspettare. Costa, incide sul peso – già non una piuma Godzilla – e per il cliente-tipo di Nissan GT-R non rappresenta una priorità. L’interpretazione del pensiero di Tamura San, ovvero, il responsabile dello sviluppo della supercar che nel 2020 è attesa alla generazione R36.

Nuova Nissan GT-R, le immagini

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Abbiamo provato, sul circuito di Spa, la Nissan più pistaiola. Nessuna rivoluzione, ma tanti miglioramenti tecnici che la rendono ancor più estrema, con i suoi 570 cv

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L'INSOSTENIBILE PESO DELL'IBRIDO

Gli indizi vanno nella direzione di un nuovo modello sviluppato sulla base dell’architettura attuale R35, privo di una componente elettrificata completa quale sarebbe un sistema ibrido. L’aggravio di peso, a un telaio che non è certo il riferimento assoluto quanto a leggerezza, varrebbe circa 200 kg; apporterebbe più cavalli e coppia al motore termico V6 biturbo ma, secondo quanto rivelato da Hiroshi Tamura a "Motor1.com", non è tra le caratteristiche ricercate dal 99% della clientela GT-R (in foto, l'edizione limitata GT-R50 realizzata con Italdesign).

Nissan GT-R50 Italdesign: foto

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La collaborazione tra l'azienda torinese e la casa nipponica arriva per celebrare i 50 anni di storia Italdesign e del progetto GT-R. Su base GT-R Nismo 2018, cambia lo stile e dal motore V6 arrivano 720 cavalli.

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NUOVA ARCHITETTURA LEVA SUI COSTI

L’ibrido vorrebbe lo sviluppo di un’architettura nuova, per compensare almeno in parte l’aggravio di peso. Sviluppo che fa rima con costi superiori, senza contare quelli del sistema elettrificato, sebbene vi sia la ricerca condotta da Infiniti negli ultimi anni su un sistema di ispirazione Formula 1. Anche qui, grande complessità tecnica che si riverserebbe sul prezzo di listino.

Quanto varrebbe? Tamura immagina una Nissan GT-R ibrida più cara di una GT-R Nismo, oltrepasserebbe i 200mila euro, praticamente il doppio del listino della proposta “base” R35. Sconfinerebbe in un altro territorio nella partita tra le supercar, non necessariamente altrettanto appetibile.

LA VIA DELLO SVILUPPO

L’idea, quindi, è quella di sviluppare la R36 affinando l’architettura lanciata nel 2007, rinnovando a fondo lo stile e ribadendo il primato prestazionale nella sua fascia di mercato. Più potente e veloce, percorrendo altre strade che non l’ibridizzazione.

Per quest’ultima ci sarà tempo, potrebbe arrivare con la R37, che può immaginarsi nel 2028 in un ciclo vitale di 8 anni per la R36 che subentrerà nel 2020. Così facendo, si continuerebbe a seguire il ciclo di rinnovamento dell’architettura all’incirca ogni 20 anni, come accaduto tra GT-R R32 e GT-R R35.

Nei prossimi mesi si scopriranno altre carte dell’erede di Godzilla.

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