L'Automobile Club d’Italia chiede il Certificato di Rilevanza Storica verificato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
28.10.2019 ( Aggiornata il 28.10.2019 10:15 )
Al Salone Auto e moto d’epoca di Padova ACI ha chiesto chiarezza per la questione della certificazione delle auto storiche.
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Cosa vedremo al salone vintage alla Fiera di Padova? Dopo le oltre 120mila presenze dello scorso anno, la manifestazione si presenta anche per questa edizione come punto di riferimento sempre più consolidato tra gli eventi di auto d'epoca
Guarda la galleryE’ stato il presidente dell'Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, a proporre una soluzione. “E’ necessario predisporre una ‘lista di salvaguardia’ per avere sotto controllo il parco circolante delle vetture ultra-ventennali, in quanto oggi è importante tutelare i veicoli di reale interesse storico e rottamare quelli, semplicemente, vecchi, non sicuri e altamente inquinanti”.
Sticchi Damiani ha aggiunto. “Non è più pensabile, poi, che sia un Ente privato a rilasciare il CRS, Certificato di Rilevanza Storica, senza alcuna regola o controllo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Un cambio di passo fondamentale rispetto alla situazione attuale. Gli enti che attualmente rilasciano il CRS sono ASI, FMI e i tre registri Alfa Romeo, Fiat e Lancia.
Le parole del presidente ACI, durante il dibattito sul tema: “La fiscalità e le auto storiche” sono state chiare. E anche a segno, a nostro avviso. Andrebbero certamente a modificare profondamente la classificazione di molte vetture ultra-ventennali.
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