Le scadenze dell'obbligo a bordo, le modalità di utilizzo, quanto costa e cosa serve a chi ha già un seggiolino. Facciamo chiarezza sulle norme che regolano i sistemi di ritenuta in auto per i bambini all'alba del decreto ministeriale, vigente dal 7 novembre
29.10.2019 ( Aggiornata il 29.10.2019 10:40 )
Seggiolini antiabbandono, l’obbligo scatterà centoventi giorni dopo l’entrata in vigore del decreto ministeriale, vigente dal 7 novembre. Ovvero l’ora “x" su strada per i dispostivi anti-abbandono per i bambini di età inferiore ai 4 anni sarà dal 6 marzo 2020.
Il percorso normativo è durato oltre 18 mesi, ma l’Italia resta in pole position, primo stato al mondo creare una norma per prevenire malori o morte di neonati che i genitori hanno dimenticato a bordo dell’auto.
Dal 6 marzo 2020 chiunque trasporterà un minore di 4 anni a bordo della vettura dovrà avere un dispositivo conforme alla norma. Sarà sufficiente ovviamente la dichiarazione del produttore.
Il nostro approfondimento sul Nuovo Codice della Strada
Il dispositivo può avere applicazione in tre condizioni:
Il terzo caso al momento non è possibile. Sul mercato italiano nonc’è nessuna auto dotata di una tale dichiarazione di conformità. La prima potrebbe essere Hyundai Santa Fe, essendo già omologata col dispositivo anti- abbandono.
Hyundai Santa Fe, 200 cavalli e tanto spazio
Il grande SUV coreano si aggiorna con la sua quarta generazione
Guarda la galleryIl sistema per ricordare agli adulti della presenza di un piccolo a bordo è composto da un allarme, sonoro e luminoso. Quando viene attivato comunica una conferma, nel momento in cui il guidatore si allontana con il bambino ancora assicurato al seggiolino attiva segnali acustici e visivi percepibili all’interno e all’esterno dell’auto.
Ovviamente segnala anche un basso livello della batteria e deve essere dotato di istruzioni per installazione, uso e manutenzione. Esistono dispositivi del genere che in aggiunta inviano messaggi o una chiamata telefonico, ma non sono obbligatori.
Per il contributo statale, previsto di 30 euro, servirà un decreto. E bisognerà mettersi in fila. Perché con i 15 milioni di euro stanziati dal Ministro De Micheli, il contributo, a esueirmento, soddisferà circa 503.000 famiglia nel 2019 e solo 33.000 nel 2020.
Link copiato