La piccola utilitaria della Casa torinese nata per sostituire la Topolino è stata il simbolo del boom economico italiano e prodotta in quasi 5 milioni di esemplari
09.03.2020 16:33
Al debutto al Palazzo delle Esposizioni a Ginevra nel ’55, la Fiat 600 si presenta il progetto di Dante Giacosa, a cui il patron Fiat Vittorio Valletta aveva affidato il lavoro: un disegno ragionato e studiato nel tempo, degno erede del successo della Topolino. Tanti i progetti alternativi, e anche arditi (come quello con il motore bicilindrico a V accoppiato a un cambio semiautomatico per eliminare il pedale della frizione). Alla fine si decide di spostare motore e trazione al retrotreno e cambio manuale a 4 marce. A proposito del motore, un 4 cilindri di 633cc da 21,5 CV che porta l’auto fino a 95km/h: il cosiddetto “100” aveva molte novità da mostrare, come il collettore di aspirazione integrato nella fusione della testa e il basamento monoblocco (prima volta per la Fiat). Per il resto, la 600 ha due portiere con cerniera posteriore, vetri scorrevoli e, come per la Topolino, ci sono indicatori di direzione sui parafanghi. Il logo anteriore “600” ha sei baffi in alluminio. Il pezzo di listino? 590mila lire.
Link copiato