Nuovo modello autocertificazione spostamenti coronavirus

Nuovo modello autocertificazione spostamenti coronavirus

Il Ministero dell'Interno ha modificato il modulo che autorizza gli spostamenti, autorizzati solo in base a valide ragioni, dei singoli cittadini nella Penisola con un nuovo paragrafo sulla quarantena. Ecco il nuovo pfd da stampare e scaricare, da tenere sempre con sè 

di Redazione

17.03.2020 ( Aggiornata il 17.03.2020 14:40 )

Cambia ancora una volta il modello di autodichiarazione che certifica lo spostamento dei cittadini in Italia, "zona protetta", necessario a causa della pandemia coronavirus. Il Governo ha deciso di aggiungere al "vecchio" modulo un ulteriore paragrafo che contiene una voce in più: la quarantena. Ora ogni persona è tenuta a dichiarare anche di non trovarsi nelle condizioni di positività da COVID-19 (art. 1, comma 1, lett. c, del D.P.C.M. 8 marzo 2020). Condizione che reca un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena.

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Il nuovo modello inoltre prevede anche che l'operatore di polizia controfirmi l'autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall'onere di allegare all'autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.

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Sanzioni penali se si dichiara il falso

Vi ricordiamo che chiunque dichiari il falso incorrerà in pesanti sanzioni penali. Tutte le domande e le risposte ad ogni dubbio sul Decreto #IoRestoACasa, sono disponibili sul sito del Governo, con una pagina in continuo aggiornamento in seguito all'entrata in vigore del DPCM dell'11 marzo 2020, che spiega tutte le misure adottate in Italia per contenere la diffusione del virus COVID-19. 

Nello specifico il mancato rispetto delle disposte misure di contenimento è punito ai sensi dell'articolo 650 del codice penale. E si ricorda a tale proposito che tale disposizione prevede che “chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a 3 mesi o con l'ammenda fino a 206 euro”.

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