Un progetto digitale seguito da Raw Design e battezzato da Christian von Koenigsegg, quello di Esa Mustonen. Peso piuma, design spigoloso e motore 2 litri 3 cilindri per un'idea di Koenigsegg d'accesso
23.04.2020 ( Aggiornata il 23.04.2020 17:03 )
C’è spazio nella gamma Koenigsegg per offrire un nuovo modello, accanto a Regera, Jesko e Gemera? Non nell’immediato, né sembra essere in programma. Tuttavia, Christian von Koenigsegg e Sasha Selipanov di Raw Design House, dallo scorso ottobre partner nell’area design di Koenigsegg, hanno seguito il progetto di Esa Mustonen.
Il concept digitale è opera di Esa Mustonen, che ha fatto della progettazione della hypercar la sua tesi di laurea presso il Lahti Institute of Design. Immagina una futura, compattissima, leggera, Koenigsegg da posizionare alla base della gamma, magari con un sub brand Raw by Koenigsegg. Immagini da https://www.behance.net/esamust
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Designer finlandese - già a respirare l'aria dell'azienda con un tirocinio - ha prodotto una tesi di laurea presso il Lahti Institute of Design concretizzata in un concept digitale, il Raw by Koenigsegg Thesis Project.
La ricerca e la cura nel progettare il concept sono assolutamente reali, l’idea è di guardare a una futura Raw by Koenigsegg, una sorta di sub-brand per proporre una hypercar un po’ diversa a quanto ci ha abituato l’azienda svedese.
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Settecento kg per 700 cavalli, la formula di partenza. La leggerezza del monoscocca in carbonio e di un corpo vettura compattissimo, dall’avanzata ricerca aerodinamica, con tanto di diffusore attivo e variabile nell’ampiezza dei canali. Fino al motore, il turbo 2 litri tre cilindri con sistema di distribuzione Free Valve.
L’idea di stile ha alcuni punti di contatto con il dna Koenigsegg, nel design del parabrezza avvolgente con le vetrature laterali, nel tetto a doppia bolla, fino alle portiere con cinematismo rotante, però dall’apertura controvento.
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All’interno, l’abitacolo è in una configurazione 1+2, pilota in posizione centrale, strumentazione in primo piano e due schermi retrattili che si possono estendere fino ai passeggeri posteriori.
Molto diversa, invece, la chiave di lettura tutta spigoli che caratterizza il frontale, avvicinandolo a una barchetta Sport Prototipo, con i gruppi ottici intorno alla “bocca” che è anzitutto un condotto di gestione dei flussi in funzione aerodinamica, collegato alle aperture ricavate sulle portiere, di fatto dei maxi-deviatori di flusso.
Un bel progetto per sognare una futura hypercar estrema non già per la potenza assoluta quanto per il rapporto peso-potenza.
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