FCA verso il prestito statale da 6 miliardi: il Governo valuta le condizioni

FCA verso il prestito statale da 6 miliardi: il Governo valuta le condizioni

Prende banco il forte dibattito da parte degli esponenti del panorama politico per aiutare l’azienda a superare la crisi dovuta al Covid-19. Su uan questione però sono tutti d'accordo: se il prestito verrà erogato, dovrà essere finalizzato a investimenti in Italia con lo stop a delocalizzazione e sede legale dal Paese

di Lorenzo Lucidi

19.05.2020 ( Aggiornata il 19.05.2020 14:18 )

Mentre l’Italia affronta la delicata fase della riapertura, si infiamma la discussione politica sul prestito statale a FCA. Il governo sta infatti vagliando la possibilità di concedere a Fiat Chrysler una somma pari a 6,3 miliardi di euro da restituire entro pochi anni, per aiutare l’azienda a superare la crisi dovuta al Covid-19. Forte il dibattito da parte degli esponenti del panorama politico, che concordano su un punto: se il prestito verrà erogato, dovrà essere finalizzato a investimenti in Italia.

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Condizioni stringenti

Aperture al prestito a FCA arrivano da alcuni ministri del governo Conte, che però pongono alcune condizioni “aggiuntive e stringenti”, come le ha definite Roberto Gualtieri. "Abbiamo detto a Fiat che con il prestito ci devono pagare investimenti in Italia e abbiamo detto 'no' a delocalizzazioni. La garanzia dello Stato è legata a queste condizioni" ha spiegato il ministro dell’Economia.

Auto Focus con Michele Crisci (UNRAE) e Paolo Scudieri (ANFIA)

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Il Decreto rilancio ha destinato solo 100 milioni di euro, per rifinanziare l'ecobonus, al comparto automotive, una soluzione giudicata inadeguata dalle associazioni di categoria. Ne abbiamo parlato con il presidente dell'UNRAE, Michele Crisci, e il presidente dell'ANFIA Paolo Scudieri

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Sulla stessa linea anche il titolare del dicastero per il Sud, Giuseppe Provenzano: "Il Governo ha previsto nei vari decreti alcune condizionalità, e precisamente: avere sede legale in Italia, non distribuire i dividendi, impegnarsi a orientare quei finanziamenti a tutelare occupazione e capacità produttiva nel nostro Paese".

Da parte degli altri esponenti del governo e dai partiti dell'opposizione arrivano aperture, sempre legate alle condizioni di investimenti localizzati in Italia. Dello stesso avviso anche i sindacati, che chiedono tutele per gli stabilimenti italiani e che vengno garantiti i livelli occupazionali.

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Fase critica

Quello attraversato da Fiat Chrysler è forse uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Mentre vanno avanti le procedure per la fusione con PSA e il processo di elettrificazione, il gruppo si è trovato di fronte a un tracollo delle vendite dovute all’emergenza Covid-19. In Europa in aprile le vendite di FCA sono crollate dell’'87,7%, e in tutto il 2020 le quote del gruppo sono calate sensibilmente rispetto all’anno scorso.

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