Ferrari F40, quella bruciata a Montecarlo tornerà su strada

Ferrari F40, quella bruciata a Montecarlo tornerà su strada

Dopo essere stata semidistrutta dalle fiamme nel Principato di Monaco, la supersportiva di Maranello verrà riparata per tornare agli antichi fasti

di Lorenzo Lucidi

10.06.2020 14:44

A febbraio avevano fatto il giro del mondo – e del web – le immagini della Ferrari F40 bruciata a Montecarlo a due passi dal circuito di Formula 1. L’auto, filmata anche da Max Biaggi, era stata letteralmente divorata dalle fiamme nei pochi minuti trascorsi tra l’inizio del rogo e l’arrivo dei vigili del fuoco. Per la F40 però l’ora della rottamazione non è ancora arrivata: il suo proprietario ha deciso di ripararla, e ora la supercar di Maranello attende l’inizio delle lunghe e complesse operazioni di ripristino.

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Tecnologica e delicata

Gli incendi sulle Ferrari F40 non sono un fenomeno isolato. La supercar italiana infatti aveva la peculiarità di montare sacche in resina e stoffa al posto dei tradizionali serbatoi metallici, più leggere ma infinitamente meno sicure. Per questo è necessaria un’attenta manutenzione che comprende la sostituzione delle sacche ogni dieci anni. L’operazione richiede un notevole esborso (circa 30.000 euro) ma le conseguenze di una rottura possono essere ben più onerose.

È infatti impossibile quantificare l’entità del danno che l’incendio di Montecarlo ha causato alla sfortunata F40. In ogni caso, l’auto non è condannata alla morte. La Ferrari garantisce infatti assistenza  ai proprietari di modelli del passato intenzionati a riportare le loro GT all’antico splendore. La riparazione costituirà un processo lungo e inevitabilmente molto costoso, ma la rarità del modello lo giustifica.

Prodotta in appena 1.337 esemplari, la F40 rappresenta il più alto picco tecnologico e prestazionale delle sportive della sua epoca, e tuttora conserva un valore economico elevatissimo. Le sue quotazioni raramente scendono sotto il milione di euro, e l’auto è ricercatissima dai collezionisti.

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