Naviglio Grande: il fascino della campagna

Naviglio Grande: il fascino della campagna

A ovest di Milano sono nascosti immensi tesori: da Abbiategrasso a Turbigo, un viaggio tra paesaggi rurali e residenze estive dell'antica nobiltà meneghina

di Redazione

03.07.2020 ( Aggiornata il 03.07.2020 15:55 )

Un susseguirsi di aree naturali e coltivate, punteggiate da piccole località che celano affascinanti tesori: per trovarle basta allontanarsi di pochi chilometri a ovest di Milano e immergersi nella quiete della campagna. Il modo migliore per godersi la gita è in bicicletta, lungo percorsi pianeggianti e adatti a tutti. Come quello che collega, lungo il Naviglio Grande, Abbiategrasso a Turbigo, toccando punti di notevole interesse.

Il primo che si incontra, ancora ad Abbiategrasso, è il complesso dell'ex Convento dell'Annunciata, fatto costruire tra il 1469 e il 1472 dal duca Galeazzo Maria Sforza e affidato all'Ordine dei Frati Minori di San Francesco. Al suo interno è conservato un bellissimo ciclo di affreschi con le storie di Maria opera di Nicola Mangone da Caravaggio, detto il Moietta, artista di scuola leonardesca. Il Naviglio Grande ha accumulato nei secoli un notevole tesoro storico artistico rappresentato dalle residenze estive delle aristocratiche famiglie milanesi e in particolar modo il tratto tra Abbiategrasso e Castelletto di Cuggiono è famoso per le cosiddette Ville di Delizia, circondate da parchi e giardini, che si sono diffuse particolarmente a partire dal XVI secolo quando nobili casati come i Visconti, i Trivulzio, i Parravicini, iniziarono a frequentare queste zone rurali per la loro tranquillità e l'aria salubre, eleggendole a località di villeggiatura e di caccia, facilmente raggiungibili navigando il Naviglio.

Risalendo lungo il canale si incrociano prima Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio, poi Ponte Vecchio di Magenta e Boffalora Ticino, con il suo ponte in pietra risalente al 1603. A Bernate Ticino, alla sinistra del canale, si erge la maestosa canonica voluta da Papa Urbano III e affidata all'Ordine degli Agostiniani, con la chiesa di San Giorgio. Proseguendo in direzione Castelletto di Cuggiono la natura ha il sopravvento, insieme alla antiche cave di sabbia e ghiaia, fino a una tra le più lussuose ville del canale e di tutto il milanese, l'imponente Villa Clerici, costruita nel XVIII secolo su un terrazzamento che domina il Naviglio, ma purtroppo lasciata in stato di decadenza. Sono questi alcuni dei luoghi in cui Ermanno Olmi ha girato il film "L'Albero degli Zoccoli", vincitore nel 1978 della Palma d'Oro al Festival di Cannes.

A Turbigo, punto di arrivo dell’itinerario, le cui origini risalgono almeno al I secolo a.C, periodo al quale si rifanno le necropoli ritrovate sul territorio comunale, si possono ammirare il Castello del IX secolo edificato attorno a una torre romana, la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, eretta a partire dal 1669, alcune ville e il seicentesco ponte sul Naviglio Grande.

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