Porsche, da CityLife a Franciacorta, confermati i programmi in Italia

Porsche, da CityLife a Franciacorta, confermati i programmi in Italia

Una chiacchierata con l'amministratore delegato di Porsche Italia, Pietro Innocenti, che spazia da come la Casa di Zuffenhausen conferma gli investimenti in Italia a come il mondo dell'auto è cambiato dopo il coronavirus

di Andrea Brambilla

14.08.2020 15:33

Uno store emozionale all’interno di CityLife a Milano e una location multi esperienziale nell’ex autodromo di Franciacorta. Porsche conferma il suo interesse in Italia e ai suoi clienti con due progetti innovativi. Abbiamo incontrato Pietro Innocenti, amministratore delegato, di Porsche Italia all’interno dello spazio a City Life per farci aggiornare su questi loro programmi.

Porsche CityLife, nuovo concept store a Milano FOTO

Porsche CityLife, nuovo concept store a Milano FOTO

Un’esperienza di marca nuova, stimolante e digitale: da queste basi nasce il nuovo concept store di Porsche Italia, inaugurato proprio oggi, 9 luglio 2020, a Milano. Porsche@CityLife, all’interno di CityLife Shopping District, non è una concessionaria né un car display. E allora di cosa si tratta? Lo spazio si presenta come punto d’incontro tra la marca e una nuova tipologia di pubblico, sottolineando la propria connotazione esperienziale e multicanale.

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“L’idea di questo spazio è di creare un modo semplice, intuitivo e informale per conoscere il mondo Porsche – ci ha spiegato Innocenti -. All’interno di un contesto che è quello di uno shopping mall, dove le persone vengono per passare un po’ di tempo, per fare shopping, per andare al cinema o al food quarter. Qui attorno ci sono tanti uffici quindi si ha la possibilità di intercettare un target diverso che magari non è quello che si reca spontaneamente in concessionaria. C’è un’idea di fondo che è quella dell’AppleStore, tu puoi entrare e stare due minuti guardare e poi uscire oppure decidere che vuoi qualche informazione in più e quindi ti rivolgi ai ragazzi che abbiamo chiamato agels e che sono stati formati appositamente. Sono dei tutor che possono spiegarti le caratteristiche dei prodotti in esposizione oppure aiutarti nella navigazione su dei touch screen che racchiudono tutto del mondo Porsche. C’è ovviamente la gamma, sia nuova che usata, c’è il configuratore ma anche le informazioni sulle attività, il motorsport i corsi di guida e quant’altro ci rappresenti. Se poi un visitatore sta veramente pensando di diventare proprietario di una Porsche c’è una funzione molto semplice che abbiamo chiamato ‘match your budget’ che impostando un paio di parametri, come l’anticipo e la durata del contratto, gli permette di capire l’importo per l’acquisto di una vettura e può accedere alle auto in pronta consegna disponibili in questo momento in tutta la rete italiana. Poi potrà decidere se proseguire l’acquisto in concessionaria”.

Facciamo un passo indietro, come avete Affrontato questo periodo di lockdown?

“La prima cosa è stata quella di mettere in sicurezza le persone, l’altro focus è stato di supporto alla rete di vendita. Fatto questo ci siamo messi a lavorare su un piano di rilancio pensando a quando si sarebbe potuta riprendere l’attività. Abbiamo creato diverse iniziative tra cui quella ‘uniti per ripartire’ che è di responsabilità sociale con la quale abbiamo voluto dare un messaggio per combattere due fenomeni critici che si sono rivelati in questo periodo che sono la povertà educativa e la povertà scolastica. L’abbiamo sviluppata con i nostri concessionari, e quindi è stata un’iniziativa corale. E’ un’operazione che ci sta dando soddisfazione sia perché stiamo aiutando tante persone ma anche perché è piaciuta molto a livello di opinione pubblica e di gradimento dei nostri clienti. Abbiamo lanciato un leasing speciale che consente al cliente di acquistare un’auto pagandola tra un anno. L’idea è concentrati per la ripartenza non stare a pensare al prezzo dell’auto, ci penserai quando sei ripartito. Queste iniziative insieme hanno fatto si che in meno di un mese dalla ripartenza siamo ritornati ad un traffico negli showroom paragonabile a quello del periodo ante covid e i numeri ci stanno dando ragione perché siamo in controtendenza rispetto al mercato e questo ci fa ben sperare per la seconda parte dell’anno”.

Il progetto di Franciacorta ha subito rallentamenti?

“No fortunatamente anche quel progetto sta andando avanti seguendo la tabella di marcia quindi non prevediamo di avere battute d’arresto. L’obiettivo è quello di aprire ad aprile del 2021 e tra l’altro abbiamo deciso che il prossimo Porsche Festival lo faremo li e sarà un’edizione veramente emozionate”.

Gli incentivi del Governo non vi toccano direttamente ma cosa ne pensa da operatore del settore?

“E’ un primo segnale ma poi deve essere seguito da un impegno più massiccio, non si può pensare di aiutare un settore che pesa per più del 10% del PIL con solo 50 milioni di euro di incentivi. Il comparto ha bisogno di una visione più a lungo termine anche perché l’arrivo dell’elettrico si porta dietro la necessità di creare infrastrutture e quindi bisogna avere un piano di lungo respiro per consentire di dispiegare queste tecnologie che vanno a rispondere ad un’esigenza di sostenibilità”.

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Questo showroom di CityLife è il primo ne aprirete altri in Italia o nel mondo?

“Questo tipo di experience è il primo nel mondo e l’idea è che se funziona ce ne potrebbero essere anche altri all’interno del  nostro mercato come anche in altri. Ritengo sia perfetto per intercettare un pubblico diverso, più giovane e anche femminile”.

Salone di Ginevra annullato per Covid ma forse anche il prossimo anno non ci sarà per problemi finanziari. Secondo lei c’è un futuro di questi eventi?

“La discussione sul futuro dei Saloni era partita prima del Covid, sono già alcuni anni che se ne parla. Questa emergenza ha solo accelerato un trend che era in qualche modo già in atto. Gli investimenti che fanno le Case auto in questi eventi sono ingenti e avendo tutti maggiore attenzione ai budget è chiaro che una pluralità di eventi durante l’anno molto simili non ha più molto senso. Continueranno ad esistere formule diverse dove tutti i marchi saranno presenti, ma saranno più settoriali. Una sull’innovazione, una sul classic, una sui nuovi modelli ma la ripetizione di Saloni come è stato fino ad oggi forse è una formula che sta mostrando i segni del tempo”.

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Il lockdown vi ha portato a sviluppare maggiormente la parte digitale?

“Sicuramente il periodo di lockdown ha accelerato quei processi d’interazione con la clientela in modalità virtuale che culminerà con la piattaforma ‘One Marketplace’ che lanceremo entro la fine dell’anno e su cui sarà possibile anche acquistare le auto”. C’è stata anche una crescita da parte degli operatori per avere a disposizione questi strumenti che una volta erano vissuti un po’ come una minaccia. Invece si sono resi conto che, come accade in altri settori che hanno beneficiato dell’e-commerce, anche nel nostro ha un futuro”.

Quindi anche per Porsche l’e-commerce dell’auto ha un futuro?

“Si, per quanto ci riguarda noi lanceremo questa piattaforma ‘One Marketplace’ entro la fine dell’anno e pensiamo che abbia un suo valore. Non è una vendita diretta ma coinvolge il concessionario che rimane un punt centrale della nostra strategia di distribuzione ma sicuramente facilita al cliente una serie di passaggi  che alcuni decidono proprio di non fare”.

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