EuroNCAP 2020, il nuovo protocollo valuta gli ADAS

EuroNCAP 2020, il nuovo protocollo valuta gli ADAS

L'ente che si occupa di valutare il grado di sicurezza delle auto, vara un nuovo sistema di punteggio che verifica le tecologie di assitenza alla guida. Già testati 10 nuovi veicoli, la Mercedes GLE svetta

di Michele Salvatore

01.10.2020 18:43

I sistemi di aiuto alla guida sono sempre più evoluti e presenti sulle nuove auto, per questo EuroNCAP ha deciso di rivedere i criteri di valutazione per stabilire il grado di sicurezza delle vetture.

Il criterio delle “cinque stelle” non cambia, ma si adegua ai tempi perché, se a partire dal 2018 è stato stabilito che il massimo punteggio veniva attribuito in base alla presenza dei sistemi di Cruise Control Adattivo e mantenimento di corsia, lo sviluppo tecnologico che sta viaggiando sempre più sul binario della guida autonoma ha reso necessario l’aggiornamento dei protocolli di valutazione perché la semplice presenza non basta più: va verificata la loro efficacia.

Il nuovo protocollo

Posto che dal punto di vista normativo e infrastrutturale ci sono carenze che ancora non permettono l’introduzione dei sistemi degli ADAS di guida automatica (livelli 3 e 4 che prevedono un minimo grado di intervento del conducente) o completamente autonoma (livello 5) EuroNCAP ha stabilito i nuovi parametri per gli ADAS di livello 1 e 2, quelli che riguardano la guida assista, ovvero quando la tecnologia dialoga con il guidatore, senza sostituirlo completamente.

Come si assegnano i punteggi

Il nuovo protocollo, denominato AD Grading, è stato studiato sul principio dell’equilibrio tra l’intervento del sistema e quello del guidatore. Assegna 200 punti in base alle valutazioni di due aree chiamate Assistance Competence e Safety Backup e le categorie di valutazione sono stabilite nelle seguenti quattro: Very good (maggiore o uguale a 160 pts), Good (tra 140 e 159 pts), Moderate (tra 120 e 139 pts) e Entry (tra 100 e 119 pts).

Criteri di valutazione

Assistance Competence è formata da due sotto gruppi, Driver Engagement e Veichle Assistance. Il primo ha quattro criteri di valutazione, che pesano tutti del 25% sul risultato finale e calcolano come il guidatore viene informato, più o meno chiaramente, dal marketing delle Case su quali tipi di ADAS ci sono sulla vettura, come funzionano, come interagiscono con lui e se hanno la funzione di monitoraggio della sua attenzione. Per Veichle Assistance ci sono, invece, tre criteri. Il primo valuta se il sistema riconosce i limiti di velocità, adattaƒndo l’andata del veicolo e pesa del 25% sul voto, il secondo calcola se il dispositivo permette alla vettura di dialogare con altre macchine (40%) e infine il terzo, valuta il comportamento del mantenimento di corsia in curva (35%).

Il Safety Backup valuta come e se il sistema è in grado di intervenire in caso di avaria ai sensori (25%), come reagisce in caso non riceva segnali di intervento sui comandi da parte del guidatore, nonostante gli avvisi (25%) e se è in grado di evitare una collisione (50%).

I test

Il nuovo AD Grading è stato testato su 10 vetture: Mercedes GLE (174 punti), BMW Serie 3 (172) e Audi Q8 (162), Ford Kuga (152), Volkswagen Passat (137), Tesla Model 3 (131), Nissan Juke (124), Volvo V60 (120), Renault Clio (105) e Peugeot 2008 (101). Il punteggio relativamente basso della Tesla deriva proprio dalla votazione presa per come la Casa americana “vende" il suo Autopilot che, per quanto sia avanzato, ancora non si può ancora considerare un livello 5 - con le polemiche e gli incidenti che questa ambiguità di nomenclatura ha causato - cozzando così con i principi dei criteri del  Driver Engagement.

La conferenza

"L'attività di verifica dei sistemi di guida automatizzata condotta dai membri di Euro NCAP, tra i quali ACI, ed il laboratorio di riferimento CSI, si inserisce in un contesto normativo internazionale non ancora definito in termini di omologazione e verifica della sicurezza dei sistemi di guida assistita" - ha commentato Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia. "Il nostro principale obiettivo è quello di informare gli automobilisti sul reale stato dell’arte dei sistemi di guida assistita oggi disponibili – ha concluso il presidente dell’ACI. Il conducente è ancora indispensabile, deve essere sempre vigile e pronto ad intervenire, mentre i sistemi di assistenza devono collaborare e non contrastare la guida del veicolo”.

 "I sistemi di monitoraggio diretto del conducente, ad oggi assenti su tutte le vetture provate, saranno cruciali per i sistemi di assistenza alla guida con prestazioni più elevate" ha commentato Henry Gutman - Automotive Business Development/Director Europe di CSI. "Finché non si arriverà ad una effettiva vettura a guida autonoma, dunque senza la necessità di un conducente, tutte le tecnologie sviluppate vanno infatti considerate come di supporto alla guida. L’aumento del livello di assistenza non deve generare nel conducente un falso senso di autonomia della vettura. È per questo motivo che, ai fini della sicurezza stradale, per il sistema diventa sempre più importante garantire che il conducente rimanga impegnato nell'attività di guida".

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