Ad idogreno ed economica: ecco la Toyota Mirai recapitata direttamente al Pontefice prima della scorsa udienza del mercoledì. La vettura è la stessa utilizzata l'anno scorso nel viaggio apostolico in Giappone
08.10.2020 11:48
Il termine “papamobile” è ormai entrato a buon diritto in tutti i dizionari di italiano. E benché questa parola ci faccia pensare alle Mercedes Classe G dalle quali il pontefice saluta le folle, in questa categoria rientrano anche auto decisamente meno vistose. Tanto più nell'epoca di papa Francesco, poco avvezzo al lusso e amante di soluzioni il più possibile economiche e poco vistose. Tra queste c'è la Toyota Mirai a idrogeno che la Casa giapponese ha donato ieri, prima dell'udienza del mercoledì, a Bergoglio.
Toyota sulla Luna, il prototipo del veicolo si chiama Lunar Cruiser
Anche se oggi il futuro sembra essere elettrico, l'idrogeno è una delle vie che nei decenni a venire potranno essere sviluppate per raggiungere l'obiettivo delle emissioni zero. Un tema, quello dell'ecologia, caro anche a Papa Francesco, come ha più volte messo in primo piano. Arrivando a pubblicare anche un'enciclica, Laudato sì, dedicata proprio alla cura del mondo e della natura. Non stupisce quindi che il pontefice scelga quando possibile vetture a basso impatto ambientale, come la Mirai a idrogeno.
Mercedes Classe G papamobile FOTO
In mostra al Museo Mercedes-Benz di Stoccarda la prima papamobile, usata da Giovanni Paolo II nel suo viaggio in Germania del 1980
Guarda la galleryLa Toyota in questione venne utilizzata da Bergoglio nel corso del viaggio apostolico del 23-26 novembre in Giappone. Ora, quasi un anno dopo, la Casa del sol levante ha donato al Papa quella stessa vettura, caratterizzata dalla immancabile colorazione bianca e dalla targa SCV 1 (Stato della Città del Vaticano, numero 1) esclusiva delle vetture utilizzate dal pontefice.
La Mirai, il cui nome in giapponese significa “futuro”, è mossa da un motore elettrico da 154 cavalli alimentato a idrogeno. Nell'auto non avviene alcun processo inquinante, se non la reazione tra l'idrogeno e l'ossigeno, che provoca come unico scarto l'acqua. La Mirai ne “produce” circa 12 litri ogni 100 km percorsi.
Link copiato