Secondo i dati rilasciati da Acea, il mese chiude con 1.300.050 immatricolazioni. Ma da inizio anno il calo è del 29,3%
19.10.2020 ( Aggiornata il 19.10.2020 14:18 )
Un settembre atipico, come è stato quasi tutto il 2020, ma allo stesso tempo diverso dai mesi precedenti. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, infatti, il mercato auto dell’Europa (Ue+Efta+Regno Unito) fa segnare il segno positivo: parliamo del +1,1%, rispetto allo stesso mese del 2019, che equivale a 1.300.050 immatricolazioni (dati rilasciati da Acea, associazione costruttori europei). Nei primi nove mesi del 2020 sono state vendute 8.567.920 auto, il 29,3% in meno dello stesso periodo dell'anno scorso.
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Com’è stato il settembre europeo di Fca? Le auto immatricolate sono state 77.807, ovvero l’11,8% in più rispetto a settembre 2019, e un aumento della quota di mercato dal 5,4% al 6%. Purtroppo, facendo confronti più a largo raggio, e quindi sui primi nove mesi del 2020, le immatricolazioni sono 490.200, in calo del 33,9%. Vediamo la situazione dei marchi del gruppo. Fiat nel mese immatricola quasi 53.900 vetture (+10%) e ottiene una quota del 4,1% (+0,3%); segue Jeep con quasi 14.800 auto immatricolate, una crescita del 24,7% e una quota dell'1,1% (+0,2%); Lancia, con poco meno di 4.700 registrazioni, registra un aumento delle vendite del 12,4%, con quota allo 0,4% (+0,1%); Alfa Romeo, invece, fa registrare più di 4.100 immatricolazioni con una quota dello 0,3%.
Il segmento A è quello che ha perso maggiormente a causa della pandemia, ma nonostante questo le Fiat 500 e Panda si confermano le più vendute della categoria e ottengono risultati positivi in Europa: rispettivamente 18.400 immatricolazioni (+5,4%) e 17.400 (+36,6%). Nel segmento B, la Lancia Ypsilon fa registrare +12,8%, e nel segmento D l’Alfa Romeo Giulia registra una crescita delle vendite pari al 10,9%. In crescita anche le Jeep Renegade (+24,3%), Wrangler (+25,6%) e Compass (+38,4%) e l'Alfa Romeo Stelvio (+4,9%).
Nonostante il segno + di settembre, il 2020 resta comunque un anno catastrofico a causa del Coronavirus. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che considera decisivo “il ruolo degli incentivi varati in molti mercati che hanno favorito soprattutto le vendite di vetture elettriche e ibride plug-in, anche se in valori assoluti le loro immatricolazioni sono ancora modeste e quindi il recupero deriva anche da un migliore andamento delle vendite di vetture con alimentazioni tradizionali”. E prosegue: “Il segnale positivo di settembre non può certo far dimenticare il quadro catastrofico che si sta delineando per l'intero 2020: l'auto in Europa Occidentale chiuderà il bilancio 2020 con una perdita di immatricolazioni assolutamente severa”. “Per una ripresa significativa del mercato dell'auto, in quel che resta del 2020 e soprattutto nel 2021, sono necessarie tre condizioni - spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - e cioè che i governi varino politiche di sostegno al settore dell'auto più incisive, che non vi siano nei prossimi mesi nuove fermate dell'attività produttiva e che i primi segnali di ripresa dell'economia, dopo il crollo della prima parte del 2020, si consolidino e si rafforzino”.
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