Gomme invernali, cambio obbligatorio entro il 15 novembre

Gomme invernali, cambio obbligatorio entro il 15 novembre

La data limite entro la quale montare gli pneumatici per la stagione invernale si avvicina, se non si vuole incorrere in multe salate. Sulla proroga richiesta al Governo dalle associazioni, invece, ancora nessuna notizia

di Redazione

13.11.2020 ( Aggiornata il 13.11.2020 10:33 )

Ogni anno il 15 novembre significa una sola cosa per gli automobilisti: cambio gomme e passaggio agli pneumatici invernali. Il clima più rigido che si appresta ad arrivare e, di conseguenza, le condizioni insidiose in cui può versare l’asfalto sono i fattori determinanti al cambio gomme.

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Dicitura M+S

Per farsi trovare pronti al clima invernale (che in alcune regioni si fa sentire molto più che in altre), gli automobilisti devono montare gomme con la dicitura M+S (Mud e Snow, ovvero fango e neve) o essere minuti degli pneumatici all season. A questo si aggiunge di tenere nel bagagliaio anche le catene da neve, soprattutto chi vive in zone dove le temperature possono essere decisamente rigide e le condizioni del terreno pericolose. Nonostante il momento storico e le norme governative ci impongano di stare a casa il più possibile, il cambio gomme è una prassi molto importante. Cosa potrebbe accadere in caso di dimenticanza? Il rischio di incorrere in sanzioni è proprio dietro l’angolo. L’automobilista che viene fermato e trovato, dopo il 15 novembre, senza pneumatici invernali né catene a bordo rischia una multa che va da 41 a 68 euro in caso di blocco all'interno di un centro abitato e da 84 a 355 euro in caso di contesto non urbano. Non è da escludere, infine, il fermo del veicolo, qualora la situazione lo richiedesse.

La proroga richiesta dalle associazioni

È di questi ultimi giorni la notizia che le associazioni della filiera dei pneumatici avrebbero chiesto una proroga al Governo alla data di scadenza per montare le gomme invernali. Questa richiesta, naturalmente, è una conseguenza del momento storico che stiamo vivendo e della seconda ondata Covid-19 che sta investendo l’Italia. Le restrizioni sono più rigide, specialmente nelle zone rosse dove gli spostamenti sono consentiti solo per lavoro, salute o estrema necessità. Dall’alto, tuttavia, non sono ancora arrivate risposte.

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