Nonostante il fondo residuo sia ancora maggiore del 5%, può considerarsi una partenza di tutto rispetto vista la poca spinta che ha avuto l’intero mercato automotive nell’ultimo anno
03.02.2021 ( Aggiornata il 03.02.2021 15:35 )
Dopo il rinnovo avvenuto alla fine di dicembre torniamo a parlare di ecobonus. Infatti, dei 420 milioni di euro stanziati – divisi secondo uno schema che prevede 120 milioni per elettriche e ibride, 250 milioni per le auto con motorizzazione tradizionale e il resto destinato ai veicoli categoria N1 e M1 speciali – già un terzo dei fondi previsti per le auto con motore termico sono andati esauriti.
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Secondo quanto si può osservare sulla piattaforma online messa a disposizione dal Governo, per quanto riguarda i fondi per le vetture con livelli di emissione da 61 e 135 g/Km di Co2 resterebbero a disposizione poco più di 166 milioni di euro.
Tuttavia, nonostante il fondo residuo sia ancora maggiore del 5%, a due settimane dall’avvio delle prenotazioni da parte delle concessionarie – dal 18 gennaio scorso solo per la per categoria M1 – risulta una partenza di tutto rispetto vista la poca spinta che ha avuto l’intero mercato automotive nell’ultimo anno.
Meno richiesti, invece, gli incentivi per elettrico e ibrido – quelle con fascia di emissioni Co2 da 0-60 g/km -, che dopo la nuova tornata di bonus hanno fatto registrare una partenza a rilento. Dei 120 milioni a disposizione, ne avanzano ancora più di 110. Un dato che forse proviene ancora dalla poca fiducia riposta nella rete di ricarica distribuita sul territorio italiano e costi ancora un pochino troppo elevati per l’automobilista medio.
Secondo le stime del Centro Studi Promotor, con tutta probabilità i fondi per gli incentivi delle auto con emissioni di Co2 da 61 a 135 gr/km (benzina, gasolio, gpl e metano) andranno in esaurimento già all’inizio di aprile, mentre per le auto con emissioni di Co2 da 0 a 60 gr/km dovrebbero essere sufficienti per tutto il 2021.
Per continuare a sostenere il mercato dell’auto e con il mercato dell’auto l’economia – ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è dunque necessario che il Governo provveda ad integrare in maniera sollecita e adeguata lo stanziamento per incentivi alle auto con alimentazione tradizionale con emissioni di Co2 non superiori a 135 gr/km.
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