Audi Italia, dura reazione contro il discusso video clip virale di un rapper

Audi Italia, dura reazione contro il discusso video clip virale di un rapper

Il video clip del controverso brano "Fuma-Audi", nel quale il logo dei Quattro Anelli viene associato a immagini violente e discutibili, ha scatenato la dura reazione della filiale italiana del brand tedesco

di Redazione

22.02.2021 17:26

Nonostante YouTube abbia già oscurato il videoclip, la notizia ha fatto il giro del mondo in brevissimo tempo: il rapper conosciuto col nome d’arte Fuma ha lanciato un brano chiamato “Audi” che ha lasciato di stucco tutti. Nelle immagini, come da titolo, compare il Marchio Audi che ha voluto sottolineare la propria estraneità ai fatti.

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PRENDERE LE DISTANZE

Nelle scene del videoclip, ora rimosso, si stagliava l’immagine di un poliziotto appeso a testa in giù: il problema non è il gusto, certamente criticabile, ma la violenza mostrata in un contesto che diventa automaticamente molto povero e ingiustificato. Il Gruppo automobilistico ha rilasciato un comunicato nel quale prende le più nette distanze da un eventuale coinvolgimento nell’idea.

IL COMUNICATO AUDI

Ecco il testo integrale: “Con riferimento al video clip intitolato “Fuma – Audi” divulgato recentemente su alcune piattaforme social, Audi Italia dichiara la totale estraneità del marchio Audi relativamente alla sceneggiatura, produzione e distribuzione del video clip. Audi Italia considera l’associazione del marchio che rappresenta nel nostro Paese ai contenuti esposti nel filmato come gravemente lesiva dell’immagine del brand e si riserva di intraprendere ogni azione a tutela della reputazione e per contrastare l’indebito utilizzo in un contesto in evidente contrasto con i valori non solo del Gruppo Volkswagen ma anche del comune sentire. Audi Italia e Volkswagen Group Italia Spa manifestano quindi il loro sdegno e distanza valoriale nei confronti di qualsiasi esternazione di odio e violenza o loro incitazione, ed esprimono la totale solidarietà e sostegno alla Polizia di Stato e a tutte le Forze dell’Ordine”.

Oltre a condannare l’accaduto, c’è da ricordare a questi giovani aspiranti Gangsta che l’”essere contro” è un’altra cosa, che richiede spessore e consapevolezza, stile e credibilità: non sarà una scena da sadici a rendervi artisti, piuttosto servirà a far capire che di stoffa ne avete davvero poca.

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