Nissan Ariya slitta a fine anno per la crisi dei chip

Nissan Ariya slitta a fine anno per la crisi dei chip

Il suv elettrico avrebbe dovuto esordire in Giappone a metà 2021, verrà lanciato solo il prossimo inverno. Due mesi più tardi è previsto il lancio in Europa. La crisi di approvvigionamento dei chip continua a "mietere vittime"

04.06.2021 ( Aggiornata il 04.06.2021 15:51 )

La crisi produttiva prosegue e non è previsto un superamento nel breve periodo. La carenza di microchip provoca perdite per miliardi di euro all'industria automobilistica e, ovviamente, milioni di veicoli in meno su strada. L'ultimo, necessario, riposizionamento necessario è annunciato da Nissan, che rinvia la commercializzazione del suv elettrico Ariya al prossimo inverno.

Nissan Ariya: foto

Nissan Ariya: foto

Nissan lancia il suo primo suv compatto elettrico, con Ariya sviluppa il progetto anticipato dal concept omonimo confermando quasi per intero le premesse. Interni ricercati e minimal, stile esterno da crossover sportivo, andrà sul mercato con due differenti specifiche di batteria e trazione anche AWD e-4orce

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I piani iniziali

Il cronoprogramma per l'introduzione sul mercato nipponico prevedeva il lancio nella prima metà del 2021 e successivamente in Europa e Stati Uniti. Il vicepresidente esecutivo Nissan, Asako Hoshino, ha confermato le nuove tempistiche, con l'indicazione di un'introduzione in Europa e nord America che avverrà due mesi dopo il lancio in Giappone, la proiezione diventa quindi il 2022. Ed è proprio il mercato europeo dal quale Nissan attende i maggiori volumi di vendita dell'elettrica Ariya.

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"Un anno fa annunciammo l'intenzione di introdurre il suv sul mercato a metà di quest'anno, tuttavia da allora il Covid-19 si è prolungato più del previsto e c'è stato il problema della carenza di microchip", le parole di Hoshino. 

Perché mancano i chip

La vicenda è nota: l'industria automobilistica dipende da fornitori esterni e il centro nevralgico della produzione di microchip è Taiwan, con un singolo produttore a coprire oltre quasi tre quarti del mercato.

L'impatto del Covid ha fatto sì che la domanda di elettronica di consumo aumentasse e la produzione di microchip sia stata destinata in prevalenza a questo settore industriale.

Al tempo stesso, il recupero della produzione automobilistica superiore alle attese ha preso in contropiede i fornitori delle case automobilistiche, aloro volta prive del know how e delle strutture - nonché della convenienza - per poter approntare una produzione indipendente di microchip, caratterizzata da elevatissimi standard tecnologici. A completare il quadro, assetti produttivi delle case che da tempo non fanno più ricorso a scorte di componenti.

Così, il "cerino in mano" è rimasto all'industria dell'auto, costretta a subire i rallentamenti alla produzione, che secondo gli analisti si protrarranno fino al terzo trimestre.

Le perdite in volumi produttivi

Nissan costretta a rinviare la commercializzazione dell'elettrica Ariya è solo l'ultimo degli scenari che hanno interessato pressoché tutti i costruttori. L'obiettivo è di dare priorità alla produzione dei modelli di maggior volume e provare a recuperare la metà della produzione nella parte finale del 2021, quando si attende il superamento dell'attuale crisi dei microchip.

Nissan perderà circa 500 mila veicoli nel 2021 in mancata produzione. 

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