Mercato auto: quello che c’è da sapere sull’usato garantito

Mercato auto: quello che c’è da sapere sull’usato garantito

Per legge, chi vende automobili è obbligato a fornire, in base a una normativa europea, almeno 24 mesi di garanzia contro ogni difetto

di Roberto Gurian

11.06.2021 ( Aggiornata il 11.06.2021 15:55 )

In Italia la garanzia sulle auto è regolata dal decreto legge 206, approvato a settembre del 2005. Questa copertura di 2 anni vale anche per i veicoli usati, pure se è credenza comune che in questo caso la validità di garanzia si riduca a 12 mesi. La garanzia sull’usato si riduce esclusivamente nel caso che l’acquirente dia il suo consenso all’accorciamento del periodo.

L’unico caso in cui non è prevista la garanzia è quello della vendita di un veicolo da privato a privato. Per una doverosa precisazione legale, il rispetto della garanzia quando l’acquirente è un privato viene sancito dal Codice del Consumo, mentre in caso di vendita a un’azienda o comunque a una figura giuridica richiede l’applicazione del codice civile.

Ad essere responsabile del riconoscimento dell’eventuale difetto è sempre il venditore, quindi non la Casa automobilistica (salvo vendita diretta) o chiunque altro possa essere coinvolto nella cessione del veicolo. Anche se a rispondere di eventuali guasti e malfunzionamenti sono dunque i concessionari in prima persona, rimangono comunque i Costruttori a dover garantire, in primis alla loro rete di vendita, la qualità dei veicoli che producono.

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Alla conquista del cliente

Uno spontaneo prolungamento del periodo di garanzia da parte dei Costruttori di automobili può diventare un mezzo per andare alla conquista di nuovi clienti. Di conseguenza sono andati in molti oltre la barriera dei 2 anni imposti dal minimo di legge, con la Kia che continua a capeggiare la speciale classifica grazie ai 7 anni di estensione senza esborsi supplementari, evidentemente fiduciosa dell’affidabilità dei suoi veicoli, almeno sino a 150.000 km di percorrenza.

Solo recentemente la rinata MG è arrivata a proporre una garanzia uguale per durata e chilometraggio, mostrando di non essere preoccupata della qualità dei due modelli che ha sinora messo in listino. Tornando al Gruppo coreano proprietario della Kia, va detto che se la gioca comunque bene anche con le Hyundai, a loro volta garantite per un periodo di 5 anni dal momento dell’acquisto, sempre senza costi supplementari, oltretutto senza limitazioni di percorrenza.

Ci sono poi altri Marchi che arrivano a 3 anni, anche con chilometraggio illimitato, superando la barriera obbligatoria dei 24 mesi. Interessante notare anche che, con l’avvento delle auto elettrificate, quasi tutti offrono una garanzia, generalmente di 8 anni, sulle batterie delle auto di produzione, dalle ibride alle elettriche vere e proprie. Parlando di parti convenzionali è comunque possibile prolungare la garanzia minima di 2 anni sui veicoli con offerte a pagamento quasi sempre comprese nel listino degli optional. La scelta di farlo può essere conveniente in un’altalena di proposte tra periodi di prolungamento, chilometraggi e costi che può far girare la testa.

Nella nostra tabella si può vedere, a grandi linee, quali sono le garanzie e le eventuali estensioni proposte dalle Case in Italia.

Affidabilità, l’arma preferita dai coreani

Nel vecchio continente, nessuno offre una garanzia compresa nel prezzo d’acquisto per un periodo più lungo della Kia. Il Marchio coreano arriva, come accennato, a ben 7 anni di copertura, anche puntando a fidelizzare la clientela. La legge dice infatti che nei primi 2 anni di garanzia i tagliandi di manutenzione si possono eseguire anche presso officine indipendenti, ma è comunque chiaro che l’acquirente di una Kia tende a privilegiare la rete ufficiale.

Il costo del tagliando può essere più elevato, ma in tal modo si evitano discussioni per il rispetto della garanzia e, fatto da non trascurare, si ha la sicurezza di montare ricambi di qualità e certamente garantiti a oro volta. Nei 7 anni, o nel massimo di 150.000 km dopo il secondo anno di vita della vettura, il Marchio coreano garantisce tutte le parti meccaniche e le batterie dell’ultima generazione, escludendo da questo periodo le batterie convenzionali (garanzia 2 anni), i navigatori (coperti 3 anni), i sistemi audio e video.

Non meno interessante è la garanzia offerta dalla Hyundai, che non va oltre i 5 anni ma non pone limiti alla percorrenza dei veicoli. E che, in più, aggiunge anche assistenza stradale e controlli annuali gratuiti per lo stesso periodo. Come detto, sulla linea dei 7 anni/150.000 km si è schierata anche la MG, tornata in Europa per volere della nuova proprietà cinese dopo 15 anni di assenza.

Ecco chi punta sul prolungamento

Al limite dei 5 anni di garanzia arriva anche la rete di vendita italiana della Mitsubishi che ha molto pubblicizzato questo periodo di copertura per i suoi modelli, pur con una percorrenza massima complessiva di 100.000 km nei 3 anni successivi ai primi 2, obbligatori per legge. La Toyota, da parte sua, spinge molto sulle sue vetture ibride e continua ad offrire, ma solo per queste ultime, una garanzia di 5 anni (invece di 3) con un chilometraggio massimo di 100.000 km. La medesima copertura è offerta anche a chi acquista la SsangYong Rexton. La percorrenza massima è aumentata a 150.000 km per Korando, XLV e Tivoli, anch’esse delle SsangYong.

Marchi di indiscutibile prestigio come Jaguar, Lamborghini, Maserati, McLaren e Rolls-Royce offrono 3 anni di garanzia con chilometraggio illimitato. 36 mesi di copertura, pur con varie limitazioni di percorrenza, sono garantiti inoltre ai clienti di Aston Martin, Dacia, Ferrari, Great Wall, Honda, Land Rover,Mazda, Nissan, alcune Renault, Subaru, Suzuki e Toyota.

Quanto costa estendere la garanzia

Il periodo di garanzia obbligatorio può essere prolungato a pagamento acquistando veicoli dei Marchi che non superano i 2 anni imposti dalla legge. Come accennato, l’estensione di garanzia è solitamente proposta come un optional con diverse possibilità di scelta in funzione di periodi e chilometraggi.

Il costo della copertura aggiuntiva varia, anche di molto, in funzione del tipo di vettura e della durata del periodo di estensione. Parlando del gruppo FCA, la Mopar Vehicle Protection propone per la Panda Cross un’estensione di 1 anno/120.000 km su motore, sistemi annessi e trasmissione a un costo di 250 euro. Per la stessa copertura il prezzo sale a 750 euro per una Stelvio 2.2 TD con la medesima garanzia che può essere estesa a 3 anni/200.000 km spendendo 2.650 euro.

Passando alla Volkswagen, si parte dai 215 euro per l’estensione di 2 anni/40.000 km in Extra Time della move up! sino ai 2.295 euro per 3 anni/150.000 km per la Touareg eHybrid R. Questo solo per avere un’idea di grandezza dei costi, a volte ragionevoli, di estensione della garanzia. I contratti di questo tipo vanno sottoscritti al momento dell’acquisto dell’auto oppure, ovviamente a un costo maggiore, prima dello scadere della garanzia di base di 2 anni. Un’alternativa può essere quella di rivolgersi al proprio assicuratore, dato che molte compagnie prevedono pure questa forma di copertura nel ventaglio delle proposte al cliente.

Cosa accade in caso di difetto della vettura coperta dalla garanzia?

Secondo quanto riportato dal Codice del Consumo il venditore è obbligato in prima battuta ad eliminare lo stesso difetto con un esborso interamente a suo carico. La seconda opzione prevede una riduzione del prezzo d’acquisto con l’accordo dell’acquirente. In caso di problemi di maggiore portata sono poi previste, nell’ordine, la sostituzione del mezzo con uno uguale e, infine, il rimborso totale della cifra d’acquisto dietro restituzione del veicolo difettoso.

Usato in rete

Le opportunità offerte da Internet sono state ovviamente sfruttate, e lo saranno sempre di più, anche da chi vende automobili usate, oltre ai concessionari e alle Case che le propongono nuove. La rete internazionale Auto1 ha reso miliardari i suoi fondatori ed è attiva in Italia con il sito Autohero, che addirittura consegna la vettura a casa del cliente concedendogli 14 giorni di prova con possibilità di reso.

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