Lancia Stratos HF: a Milano l’artista Radcliffe ricrea il mito in... tubi d’acciaio

Lancia Stratos HF: a Milano l’artista Radcliffe ricrea il mito in... tubi d’acciaio

La scultura, presentata lo scorso 21 giugno 2021, anticipa un progetto promosso dal marchio di streetwear IUTER: una capsule collection in collaborazione con Lancia ed Heritage

di Redazione

02.07.2021 ( Aggiornata il 02.07.2021 13:32 )

Minimale ma estremamente evocativa, tanto più se l’ultima scultura in tubi di Benedict Radcliffe – artista poliedrico già noto per alcune opere automobilistiche simili – rappresenta la mitica Lancia Stratos HF, una vettura che dal suo debutto nel ’72 diventò subito la dominatrice del Campionato Mondiale Rally.

Lancia Stratos HF: Benedict Radcliffe omaggia il mito dei Rally anni '70

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Quel suo fascino da imbattibile e le sue inconfondibili forme hanno ispirato l’estro creativo dell'artista che, come già fatto in precedenza per altre vetture sportive iconiche, si è cimentato nella riproduzione in scala 1:1 della Stratos HF in tubi d’acciaio. Ecco le foto

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Riproduzione in scala 1:1

E proprio il suo fascino da imbattibile e le sue inconfondibili linee hanno ispirato l’estro creativo di Radcliffe che, come già fatto in precedenza per altre vetture sportive iconiche, si è cimentato nella riproduzione in scala 1:1 della Stratos HF in tubi d’acciaio.

La scultura, presentata lo scorso 21 giugno 2021, resterà in esposizione permanente a Milano e anticipa un progetto promosso dal marchio di streetwear IUTER: una capsule collection in collaborazione con Lancia ed Heritage.

Se la guardate bene la sentirete ruggire…

Pulita nelle linee e accattivante per quello che rappresenta, subito dopo il primo sguardo la Stratos di Radcliffe evoca immediatamente il ricordo di quella vettura tanto bella quanto potente, che dalla seconda metà degli anni ‘70 riuscì ad ottenere una lunga serie di successi che la fecero entrare di diritto nella storia dei Rally.

Certo, si parla solo di tubi d’acciaio, non ci sono i sedili, il cofano e il bagagliaio in lega leggera che nel ’70 vennero creati appositamente per le competizioni. Tuttavia, se ascoltate bene, proprio lì, in fondo nella vostra mente, di sicuro tra i tubi in acciaio di Radcliffe sentirete sicuramente ruggire il suo motore sei cilindri a V, all’epoca preso in prestito dalla Ferrari Dino.

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