Alfa Romeo, la prima elettrica nel 2024

Alfa Romeo, la prima elettrica nel 2024

Dalla presentazione dell’ecosistema tecnico progettato per l’elettrificazione di Stellantis, ecco le prime anticipazioni sul futuro del Biscione

di Michele Salvatore

09.07.2021 ( Aggiornata il 09.07.2021 15:16 )

L’EV day di Stellantis ha svelato i primi dettagli dell’ecosistema alla base delle elettriche del Gruppo, senza addentrarsi sui programmi e piani industriali, in particolare modo di quelli dei brand italiani. Solo Fiat e Abarth, infatti, hanno dato le uniche (poche) notizie certe su modelli e date, mentre da Lancia e Maserati solo anticipazioni che riguardano più che altro la declinazione dell’elettrificazione a seconda dell’identità del marchio.

Alfa Romeo merita un discorso a parte perché, quanto scritto nel comunicato rilasciato da Stellantis a margine della conferenza, ha un po’ spiazzato: “Alfa Romeo diventa Alfa e-Romeo nel 2024”.

Quando arriva la prima Alfa elettrica

Ma non si tratta di un cambio di nome o di logo, semplicemente è la certificazione che la prima 100% elettrica del Biscione arriverà sul mercato nel 2024 e secondo le indiscrezioni, dovrebbe trattarsi del B-Suv prodotto in Polonia, dallo stabilimento di Tychy.

La svolta green della “Meccanica delle Emozioni”, dunque, si basa sulle piattaforme “Small, Medium e Large, sulle quali si può costruire una gamma molto ampia. Ci concentreremo su queste perché i volumi ci consentiranno di fare quelle economie di scala indispensabili per avere un ritorno importante” come aveva anticipato ad aprile l’ad Imparato. Basi tecniche che permetteranno di realizzare vetture di diverse tipologie di carrozzerie anche a trazione posteriore, dalle potenze stimate fino a 449 cv.

Aspettando il piano industriale

Del periodo di transizione, quello che vedrà Alfa Romeo elettrificarsi, restano ancora delle incognite, legate all’utilizzo della piattaforma PSA, la CMP, e al destino della Giorgio se sarà rivista e corretta per le nuove esigenze, oppure abbandonata.

Domande che avranno risposta solo a fine anno, quando verrà presentato il piano industriale che dovrà essere necessariamente quello del rilancio perché, come ha spesso detto Tavares: “Ogni marchio ha tempo 10 anni per emergere”.

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