L'editoriale del Direttore: "Meno Co2 rinnovando il parco auto grazie agli incentivi"

L'editoriale del Direttore: "Meno Co2 rinnovando il parco auto grazie agli incentivi"

Anche se l'automotive non rientra direttamente nel PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i vantaggi per il settore ci saranno nuove strade e colonnine per la ricarica

di Andrea Brambilla

16.07.2021 15:55

Tempi di forte trasformazione per il settore automotive. Se da un lato le vendite registrano ancora dei dati negativi che preoccupano, anche il mese di giugno ha chiuso in calo del 13,3% rispetto al 2019 con circa 200 mila auto in meno, e siamo ben al di sotto del periodo pre Covid, dall’altro questa evoluzione epocale che ci approntiamo ad affrontare offre opportunità quasi impreviste. Il mondo dell’auto elettrica, come abbiamo visto, è ancora in fase pionieristica, ma il salto verso questa alimentazione sta portando alcune novità che ci fanno pensare ad un passaggio forse più rapido di quanto potessimo immaginare.

La realizzazione di Gigafactory e di poli tecnologici dove sviluppare, costruire e anche smaltire le batterie sono sempre più una realtà. Una realtà che dovrebbe generare posti di lavoro, magari speriamo più di quelli che l’auto elettrica dovrebbe ridurre. La corsa ad affermare che a breve le auto prodotte saranno a zero emissioni ha contagiato quasi tutte le Case auto, da Volvo a Volkswagen, daAudi a Stellantis. Il passaggio non sarà così breve e infatti qualcuno, come BMW, afferma che comunque le vetture con i loro motori endotermici, benzina e Diesel, continueranno a essere in commercio. Scelte azzardate o lungimiranti le prime, probabilmente più conservatrici le seconde. Sarà il mercato, o meglio il livello di infrastrutture a dirci chi avrà scelto l’opzione migliore.

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Intanto il nostro PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha preso il via e sono arrivati i primi soldi dall’Europa. Certo, l’auto non è stata inserita direttamente in questa cascata di “dobloni”, ma la parte di infrastrutture è il punto cardine e il settore automotive ne può beneficiare indirettamente. Strade e soprattutto colonnine per la ricarica di vetture a zero emissioni sono tra i punti di cui beneficeremo. La carenza di infrastrutture per le auto elettriche l’abbiamo toccata con mano partecipando all’eRaid tra Toscana ed Emilia, organizzato dal nostro responsabile del Centro Prove Alberto Sabbatini.

Quattro giorni in alcune delle zone turistiche più belle della nostra Penisola. Esperienza portata a termine positivamente, ma i problemi di colonnine che non funzionavano o inesistenti non sono stati pochi. Ed è per questo che spesso, fuori da percorsi classici, viaggiare con una vettura a zero emissioni purtroppo è ancora da pionieri. Complici spesso anche scelte poco lungimiranti dei piccoli Comuni,con colonnine posizionate lontane dal centro del paese e scomode da raggiungere o prive di servizi nelle vicinanze.

Incentivi è l’altra parola magica, dopo l’acronimo PNRR, che molti automobilisti si aspettano dal Governo. Un primo pacchetto di sostegno per le vetture dovrebbe arrivare, si parla di 300milioni, mentre andiamo in stampa con questo numero di AUTO. Incentivi sempre legati allarottamazione di auto inquinanti. Una parte, circa 50 milioni per le auto da 0 a 60 gr/kmCO2 e 200 milioni per le auto, benzina e Diesel Euro 6 da 61 a 135 gr/km di CO2. I restanti fondi, sempre legati alla rottamazione di veicoli inquinanti, sono destinati ai mezzi commerciali. Abbattere la vetustà del nostro parco circolante è sicuramente un obiettivo importante per il Governo perché la CO2 che risparmieremmo sarebbe veramente elevata.

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