Ford, i test drive si fanno con Shelby e Miles: i robot collaudatori delle auto

Ford, i test drive si fanno con Shelby e Miles: i robot collaudatori delle auto

In Germania la Casa sfrutta le due unità per effettuare prove che l'essere umano non può sostenere: resistono da -40°C a +80°C, replicano esattamente le prove e non si stancano

di Redazione

13.08.2021 10:56

Dei collaudatori robot al posto degli umani: la Weather Factory di Ford sfrutta la tecnologia per spingere i test di sicurezza oltre i limiti della sopportazione, grazie a Shelby e Miles, i due “aiutanti” programmati per reggere lo stress da altitudine e da temperatura che l’uomo non può sostenere.

Ford, i collaudatori robot per i test in Germania

Ford, i collaudatori robot per i test in Germania

Si chiamano Shelby e Miles e possono lavorare in condizioni estreme di temperatura e altitudine. Nella Weather Factory - la Galleria del Vento - resistono da -40°C a +80°C, possono replicare le prove in modo identico, non necessitano di pause e di staff medico al seguito. Sono realizzati con gambe e braccia umanoidi per utilizzare volante, cambio e pedali

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Due robot a Colonia

La Weather Factory si trova a Colonia, in Germania, e il team della Casa dell’Ovale Blu la utilizza per simulare una serie di condizioni estreme in cui potrebbero trovarsi i propri veicoli e lavorare sulla loro sicurezza. I nuovi collaudatori - i nomi celebrano gli uomini-chiave dietro lo sviluppo della Ford GT40 che vinse Le Mans ’66, Carroll Shelby e Ken Miles - portano dei seri vantaggi nel lavoro che sono chiamati a svolgere: possono resistere a temperature da -40°C a +80°C, oltre che a un’altitudine estrema; possono essere programmati per guidare secondo diversi stili; possono replicare più volte un test in maniera identica. Ma non solo.

Resistenza robotica

Le prove con collaudatori umani richiedono numerosi protocolli di sicurezza, come la presenza di bombole di ossigeno, attrezzature mediche e personale paramedico sul posto per monitorare costantemente lo stato di salute del professionista. Tutto questo si rende superfluo con l’utilizzo dei robot, che sono costruiti rispettando le forme umane - braccia e gambe robotiche sono necessarie per premere i pedali, reggere il cambio e il volante - ma che non sentono gli stimoli della stanchezza e della fame: “Questi due nuovi piloti sono un’aggiunta fantastica al team, in quanto possono affrontare le impegnative prove di resistenza ad alta quota e con temperature calde. Una volta che il robot è al posto di guida, possiamo eseguire test per tutta la notte senza doverci preoccupare che il pilota abbia bisogno di un panino o di una pausa per andare in bagno”, le parole del supervisore Frank Seeling.

Il fattore umano

Le condizioni replicate nella Galleria del Vento tedesca sono quelle del deserto del Sahara, del freddo della Siberia e delle più alte vette alpine. I test di Ford continuano con il lavoro dei collaudatori umani in altre località europee, come a Grossglockner in Austria o nella regione di Arjeplog in Svezia. Il fattore umano è ancora fondamentale, nonostante un piccolo brivido dietro la  schiena sia venuto anche a noi che scriviamo nel pensare a come un robot possa prendere il posto di un uomo o di una donna senza difficoltà, anzi lavorando meglio.

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