Troppi incidenti, pene più severe, contro velocità, uso del telefono cellulare, guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Nuova disciplina per l’uso dei monopattini elettrici, ma servono più rispetto ed educazione e una nuova urbanistica nelle città
19.11.2024 16:29
Il comune denominatore è “proteggere la vita di ciascun cittadino e garantire comunità più serene e sicure”, il risultato dovrebbe arrivare con il nuovo codice della strada. O almeno rendere le strade più sicure. Ma c’è sempre un passo importante da affrontare, quello dell’educazione e del rispetto, valori che nascono in famiglia e si estendono all’esterno, nella società. E’ quanto emerge dal convegno intitolato “Il nuovo Codice della Strada. Più prevenzione e sicurezza”, un incontro importante presso la sede della Regione Lombardia a Milano, salutato dal presidente regionale Fontana e con il contributo di alcuni rappresentanti istituzionali di primo piano: “Investire nella prevenzione e nella sensibilizzazione significa ridurre incidenti e promuovere una cultura di responsabilità e rispetto. Ogni piccolo gesto, dal rispetto dei limiti di velocità all'uso delle cinture, è un passo concreto verso strade più sicure per tutti. Impegniamoci, insieme, a costruire un futuro in cui il diritto alla sicurezza stradale sia una realtà condivisa”.
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Da un’introduzione generale di natura politica (il Convegno (il convegno è stato organizzato da Associazione Altero Matteoli per la Libertà ed il Bene Comune e dal Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia Regione Lombardia), sottolineata dall’augurio che il nuovo Codice della Strada possa essere un regalo di Natale diventando effettivo, il passo breve verso un tavolo leggermente più tecnico. Sottolineate le problematiche e la complessità di gestire e disciplinare nuove forme di traffico: gli incidenti nella sola Lombardia sono in aumento significativo rispetto a un anno fa e diventa necessario rispondere a una serie di necessità legate a una mobilità sempre più complessa e, in alcuni casi, estrema. Sostanzialmente il Codice della Strada, è quello nato oltre trent’anni fa, salvo gli aggiornamenti, e le nuove modifiche “vanno nella direzione di garantire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada grazie all’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi adotta comportamenti pericolosi alla guida come l’eccesso di velocità, l’uso del telefono cellulare, la guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti” come sottolineato da Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza.
Ma basta una stretta ancor maggiore e un inasprimento delle pene a diminuire il numero degli incidenti? Tutto ritorna al nodo: una questione di educazione, di rispetto delle regole, lo ha sottolineato anche Carlotta Gallo, capo compartimento della Polizia Stradale in Lombardia: “E’ una sfida culturale che si prepara fin dalla prima infanzia, individuare il modo di parlare di regole non è mi facile. Poi è una questione di comportamenti, la distrazione, cui associare il concetto di responsabilità, verso se stessi e verso terzi, il buon senso alla guida ci deve aiutare. Tutto questo ci aiuta a salvare le vite ma anche a ridurre i costi sociali delle ricadute di incidenti”.
Le linee guida al di là degli inasprimenti delle pene per le infrazioni più gravi (pericolosi come l’eccesso di velocità, l’uso del telefono cellulare, la guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti) coinvolgono le nuove forme di mobilità elettrica, come il monopattino e toccano l’obbligo del casco, della targa e dell’assicurazione.
Ma Geronimo La Russa, vice presidente ACI e presidente di AC Milano, pone l’attenzione su una problematica più ampia: “E’ importante evitare che tutti in strada si sentano e si comportino sopra le regole e le Amministrazioni dovranno adottare quegli accorgimenti necessari a evitare una zona franca… Quante volte si è sentito dire: vai in bici così fai quel che vuoi? La tutela deve essere per tutti, così come bisogna adattare l’urbanistica secondo le necessità: esempio i sorpassi alle bici, 1,5 metri, ma in quante strade si possono effettuare in piena sicurezza? In certi luoghi è impossibile e servono soluzioni. Così come la guida in stato di ebbrezza: una coppia che va a cena non può bere, giusto. Bene le regole, bene gli inasprimenti, ma diamo delle alternative, trasporto pubblico, taxi. Altrimenti si rischia di andare contro le esigenze dei cittadini. E le Amministrazioni dovranno fare scelte per tutti… Certo, più facile in città che in provincia. Le nuove regole per i monopattini? Siamo stati i primi a sostenerne la necessità”.
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