Revisione auto, non fatela "all'italiana"

Revisione auto, non fatela "all'italiana"
Alcuni centri specializzati le falsificavano grazie a software pirata. Persino la ricevuta adesiva era falsa.

di Redazione

09.07.2015 ( Aggiornata il 09.07.2015 05:12 )

"Dotto’…. non si preoccupi per la macchina, mi lasci solo il libretto che alla revisione ci penso io: ripassi domani ed è tutto a posto….Per fortuna sono molto pochi quelli che rispondono così quando ci si presenta in un’officina per fare una revisione, ma purtroppo per altri era diventata regola, come apprendiamo dalle cronache: qualche mese fa a Napoli i Carabinieri, dopo un buon numero di appostamenti con le telecamere, hanno scoperto un impressionante giro di revisioni false, praticate “a tavolino” con software illegali su ben 4.000 automobili di ignari (?) automobilisti che ora dovranno ripetere l’operazione; sono state denunciate 12 persone per falsità ideologica in certificati, sostituzione di persona e frode informatica, appartenenti a otto centri di revisione della città partenopea. Anche nel mese di febbraio dello scorso anno, sempre a Napoli, furono denunciate penalmente per falso ideologico altre 13 persone e vennero scoperte ben 1.578 revisioni effettuate da un tecnico che era deceduto. Ma notizie come queste non sono una novità: a novembre 2011 la Polizia stradale di Cosenza sequestrò 7 centri di revisione, denunciando 21 persone fra titolari e tecnici degli stessi, ritirando 1.500 carte di circolazione falsificate. Anche a Cuneo, sei anni fa, la Polizia Stradale scoprì un giro di revisioni false denunciando 16 persone di due centri di revisione per falso ideologico, corruzione e truffa. Quelle piratate In tutte queste officine le revisioni false si svolgevano in pochi minuti grazie ad un software pirata col quale i responsabili - o meglio: gli irresponsabili - erano in grado di stampare una ricevuta adesiva, da applicare sulla carta di circolazione della vettura, del tutto simile a quella che emette direttamente un computer “pulito” collegato ai sistemi informatici del Dipartimento dei Trasporti Terrestri (meglio conosciuto come Motorizzazione), come prevede la legge. Il tutto, ovviamente, senza che le vetture entrassero in officina e, dulcis in fundo, a prezzi stracciati. Forse gli automobilisti coinvolti ignoravano anche di rischiare una sanzione che può andare da 398 a 1.596 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione. Alla faccia poi della sicurezza, con vetture “promosse” che invece, magari, non rispettano affatto i parametri di sicurezza stabiliti, diventando un pericolo per la circolazione: inutile ricordare che, a luglio 2013, in uno degli incidenti stradali più gravi nella storia del nostro Paese, che causò la morte di 38 ragazzi in gita scolastica, un pullman precipitò in Irpinia da un viadotto dell’autostrada per lo scoppio di un pneumatico e mancato funzionamento dei freni: l’inchiesta successiva portò all’arresto del titolare della ditta che noleggiò il bus e di due dipendenti della Motorizzazione per aver falsificato la revisione obbligatoria del mezzo. Ma un automobilista che fosse veramente all’oscuro di tutto, come potrebbe fare per difendersi da questa truffa, evitando anche sanzioni personali? Su www.ilportaledellautomobilista.it, gestito direttamente dal Dipartimento Trasporti del Ministero delle Infrastrutture, c’è l’elenco delle officine autorizzate della propria zona, che è già una garanzia. Il Ministero stesso poi effettua controlli periodici sulle officine e controlli a campione sui veicoli revisionati nelle officine stesse. On line Ma non basta, perché l’importanza delle revisioni e gli imbrogli fatti sinora hanno convinto il Ministero a introdurre una nuova normativa, molto più severa e stringente e già in vigore da poco: la nuova piattaforma software “MCTCNet2”, grazie alla quale le operazioni di revisione devono obbligatoriamente essere effettuate sotto l’occhio di una telecamera che riprende il veicolo in esame e la sua targa, trasmettendo i dati in tempo reale al Centro della Motorizzazione che, verificata la coerenza e la sincronia delle varie rilevazioni strumentali, a conclusione delle stesse emette il fatidico tagliando di esito positivo. Un sistema di firme digitali garantisce inoltre la correttezza delle operazioni, rendendo quasi impossibile le contraffazioni. Dal 2017 poi una nuova direttiva europea (la 2014/45/UE) chiederà nuove regole, ancora più severe per il personale e per il proprietario dell’auto. Era ora! Roberto Argenti Schermata 2015-07-08 alle 19.22.02 Schermata 2015-07-08 alle 19.21.37  

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