Sicurezza auto, lo smartphone è la distrazione più pericolosa alla guida

Sicurezza auto, lo smartphone è la distrazione più pericolosa alla guida
Con l’utilizzo dei social network e di WhatsApp, il rischio è enorme. Sono i produttori a doversi inventare una soluzione?

di Redazione

16.10.2015 ( Aggiornata il 16.10.2015 08:32 )

Quando il Presidente degli Stati Uniti si reca in visita in qualche Paese, i servizi di sicurezza “schermano” le zone attraversate dal corteo impedendo le ricetrasmissioni, telefonini compresi ovviamente. Questo sarebbe un sistema tecnicamente possibile per evitare che il pericoloso uso del telefonino alla guida possa continuare a causare guai, ma è chiaramente improponibile su vasta scala dove ormai servirebbe un miracolo, se pensiamo che nel 2014 il 20,1% degli incidenti (fonte Aci-Istat) è stato provocato da distrazioni dovute all’uso dello smartphone, un aggeggio che ancor più del telefonino di una volta (eh si, il tempo corre veloce…) distrae chi lo utilizza guidando. LE AUTOMOBILI oggi hanno tecnologie, a partire dall’ESP, che contribuiscono a ridurre i rischi; però ormai appaiono sui cruscotti dei veri e propri PC fissi che ci inondano con montagne di informazioni e di servizi che - sommati all’uso dei palmari - causano distrazioni alla guida spesso fatali, come le statistiche riportano impietosamente. Infatti spesso chi guida utilizza navigatore, Sms, telefono, Facebook e soprattutto “whatsappa” come un forsennato, perché i messaggi oltre che immediati sono gratis: poi, ma sì, dà anche uno sguardo distratto alla strada davanti, ai pedoni che attraversano, chiaramente anche loro al telefono. Non c’è problema, lui è bravo, guida da anni…. COSA FARE per impedirlo? Richiamare i guidatori ad una maggiore prudenza ottiene pochi effetti, visto che nel 2014 le vittime sulle nostre strade sono state ancora 3.330, per non parlare dei 248.200 feriti. La Polizia Stradale ce la mette tutta e abbiamo appreso dai loro vertici che stanno per debuttare pattuglie di poliziotti in borghese per colpire chi telefona alla guida, in modo che questi non possa nascondere il gingillo alla vista di una divisa. Ma non basta, perché oggi si può controllare abbastanza capillarmente e sanzionare chi corre troppo, invece chi utilizza lo smartphone se la cava quasi sempre. L’esperienza del Tutor sulle autostrade ci ha insegnato che una misura “a tappeto” produce ottimi risultati nella riduzione degli incidenti e allora vorremmo suggerire due idee. La prima è per i costruttori: rendere obbligatoriamente “vocali” tutte le informazioni che si ricevono in macchina: mappe, messaggini, whatsapp o dati da internet, così non si distoglie più lo sguardo dalla strada. LA SECONDA è drastica, ma è una provocazione praticamente impossibile: si dovrebbero vendere soltanto smartphone con il GPS obbligatorio non disinseribile, che legge continuativamente gli spostamenti del proprietario e impedisce l’utilizzo dell’apparecchio ad una velocità superiore ai cinque chilometri orari. Così si potrebbe telefonare o messaggiare soltanto a macchina ferma o camminando a piedi, a vantaggio della sicurezza auto. Soluzione tuttavia non percorribile visto che verrebbe penalizzata totalmente la privacy di chi usa lo smartphone. Roberto Argenti

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