Volkswagen Golf GTD, come va su strada

GOLF GTD 2013

di Redazione

07.06.2013 ( Aggiornata il 07.06.2013 09:20 )

Monaco di Baviera - Saverio Villa La nuova turbodiesel GTD, realizzata sulla base della Golf VII, è stata presentata a poche settimane di distanza dalla sorella a benzina GTI e la commercializzazione inizierà alla fine di giugno. Rispetto alla vecchia versione ha un motore per gran parte nuovo, anche se già utilizzato dalla A3, sempre di 2 litri ma con la “chicca” della distribuzione a fasatura variabile. La potenza è di 184 cv, quindi 14 più che in passato, con una coppia massima di 38,7 kgm, anche in questo caso incrementati di 3. All’atto pratico, secondo i dati ufficiali, tutto questo si traduce in 230 km/h di velocità massima e 7”5 da 0 a 100 km/h, mentre i consumi scendono e la percorrenza media con un litro di gasolio arriva a sfiorare i 24 km/litro. Il trattamento estetico è sostanzialmente lo stesso della GTI, con piccole variazioni aerodinamiche anteriori rispetto alle Golf normali e cerchi da 18 dedicati, però il profilo inserito nella calandra che unisce i proiettori non è rosso, che resta una caratteristica della sorella a benzina, bensì cromato. Anche all’interno, ricompare il tradizionale tessuto scozzese che riveste i sedili (belli e molto profilati quelli anteriori) sempre che non si opti per la selleria in pelle. Ma le analogie con la GTI sono anche caratteriali. Il motore ha la coppia massima a 1750 giri e spinge davvero forte in basso, anche se poi, in questo caso, l’arco di utilizzazione termina a circa 4500 giri. L’assetto, seppure irrigidito, non è propriamente granitico e questo non cambia neppure se si monta l’optional dell’assetto a controllo elettronico e lo si mette in modalità sport. Il nuovo sterzo progressivo a rapporto di demoltiplicazione variabile è sorprendentemente pronto e preciso ma anche leggero e in manovra e a bassa velocità riduce i movimenti delle mani sulla corona per passare da una posizione di fondo corsa all’altra. Di serie c’è l’XDS+, evoluzione del sistema elettronico che simula l’effetto del differenziale autobloccante annullando il pattinamento della ruota motrice con meno aderenza quando si esce dalle curva a gas spalancato: una specie di manna sul bagnato. A differenza della nuova GTI, però, della GTI non è prevista la versione Performance, con un vero autobloccante, ed è un peccato perché questo permetterebbe di esaltare ulteriormente la motricità e, con tutta la coppia di questo motore (in VW lo definiscono senza mezzi termini “il 4 cilindri diesel più avanzato del mondo”). avrebbe occasione di fare la sua parte. Sulle GTD provate in Germania era presente anche un sistema basato su risuonatore montato nel cofano che corregge la voce del motore, rendendola più aggressiva e con una rombosità profonda simile a quella di un grosso motore a benzina. In Italia, però, quest’optional non sarà inizialmente disponibile, ma ci auguriamo che lo diventi, perché ha un effetto coinvolgente e non così artificioso come altri sistemi analoghi offerti dalla concorrenza. La GTD costa 1400 euro più della GTI, il che significa che la versione a tre porte con cambio manuale a sei marce ha un prezzo di 31.500 euro, che salgono a 33.400 per la versione col DSG con lo stesso numero di rapporti. La carrozzeria a cinque porte comporta, poi, un sovrapprezzo di 850 euro.

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