Toyota Auris Touring Sports. La wagon ibrida. Il test di Auto.it.

Toyota Auris hybrid touring sport

di Redazione

05.07.2013 ( Aggiornata il 05.07.2013 10:13 )

Palma de Maiorca (Spagna) - Lodovico Basalù Una full hybrid, tecnologia che le permette di viaggiare in modalità zero emissioni per brevi tragitti. Non più di 3 chilometri, d’accordo, ma quanto basta per riproporre la consolidata filosofia delle Toyota sul tema. Tanto che il colosso giapponese ha venduto finora in tutto il mondo oltre 5,5 milioni di vetture ibride. Inserendo anche Lexus, sono 20 i modelli a listino con questa tecnologia. E la Toyota Auris Touring Sports non fa che ribadire il concetto.  Puntando sul motore 1.8VVT-i abbinato a un’unità elettrica, per un totale di 136 CV. Naturalmente questa non è una vettura che cerca prestazioni estreme, come si evince dai 175 km/h dichiarati per la velocità massima, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 11”2. Sono infatti più significativi gli oltre 27 km/litro che si riescono a percorrere a livello di consumo medio, le emissioni di Co2 di soli 85 g/km, che si azzerano se si opta per la modalità completamente elettrica, anche se appunto per non più di 3 chilometri. Insomma l’ideale nel traffico cittadino (come già dimostrato da tempo dalla Prius),  e per giunta nel più totale silenzio, adottando la modalità EV. Il discorso chiaramente cambia quando si viaggia in autostrada o, soprattutto, nei percorsi misti. Il cambio CVT (Continuously Variable Trasnsmission) è appunto a variazione continua. Insomma con lo stesso principio di quelli utilizzati sui ciclomotori e, pur se i progettisti Toyota lo hanno a lungo perfezionato, mantiene i limiti insiti in questo sistema. Limiti avvertibili soprattutto accelerando violentemente (ad esempio per sorpassare) con il risultato di sentire il motore imballato, a tutto discapito, oltre che delle prestazioni, anche del confort di marcia. Volendo, oltre che in modalità “D” (Drive) lo si può utilizzare anche in “B” (Brake), che permette di avere un utile freno-motore, specie in discesa. Ma come dice Massimo Galgano, presidente di Toyota Italia, “queste sono vetture che vanno capite, anche attraverso un diverso approccio alla guida”. Probabilmente è in parte vero, ma resta la convinzione che un cambio automatico tradizionale sarebbe la soluzione migliore. Per il resto la Auris Touring Sports è una vettura eccellente sotto molti punti di vista: consumi bassi, qualità della costruzione, spazio, praticità e dotazioni di serie. Lunga 4,56 metri, questa variante station wagon  è in grado di offrire un bagagliaio da 530 litri, ben 170 litri in più rispetto alla berlina. Se poi si abbattono i sedili posteriori i litri diventano 1658. Il sistema Easy Flat consente di avere una superficie piatta, oltre a nascondere un doppio fondo nel bagagliaio. Intelligente la soluzione adottata per le batterie del sistema ibrido, posizionandole sotto i sedili posteriori, lasciando dunque intatto il vano bagagli. Il design appare riuscito, anche se non originalissimo. Bello il frontale, decisamente aggressivo. Le modifiche riguardano anche il tetto, con delle barre longitudinali, mentre tra gli optional c’è il tetto panoramico Skyview. La linea complessiva e' molto dinamica e sportiva, così' come sono apprezzabili i dettagli che la distinguono dalla 5 porte come l'ampio portellone che, assieme all'originale fascia paraurti, personalizza la coda. Tre gli allestimenti: Active Eco, Active+ e Lounge. Già adeguato il primo, con climatizzatore automatico, bluetooth, sedile del passeggero regolabile in altezza, telecamera posteriore e sistema multimediale Toyota Touch. Tornando sul fronte delle motorizzazioni, disponibili anche quelle convenzionali. C’è infatti un motore a benzina di 1.6 litri da 132 CV, un diesel di 1.4 D-4D litri da 90 CV e un altro (2.0 D-4D) da 124 CV, un motore elastico e silenzioso, come abbiamo avuto modo di constatare. Secondo la casa la Auris Touring Sports otterrà il 45% delle preferenze. Il resto, ovviamente, alla già nota berlina. Che nella versione Hybrid si è già accaparrata ben il 71% dei contratti nel primo semestre del 2013.

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