Alfa Romeo 4C il test di Auto.it a Balocco, ecco il miracolo

Alfa Romeo 4C il test di Auto.it a Balocco, ecco il miracolo
Mettete da parte i soldi, perché merita!

di Redazione

20.09.2013 ( Aggiornata il 20.09.2013 17:01 )

BALOCCO (Vercelli) - Alberto Sabbatini Cominciate a mettere da parte i soldi. Perché l'Alfa Romeo 4C merita davvero un sacrificio se vi piacciono le automobili sportive "pure", quelle in grado di garantire vere emozioni e brivido. L'Alfa ha compiuto un piccolo miracolo con la sua nuova coupé due posti con telaio monoscocca in fibra di carbonio: perché è riuscita nel difficile compito di realizzare una vera supercar con tecnologia d'avanguardia e prestazioni da brivido, a un prezzo tutto sommato ragionevole: 53.000 euro per la versione "base". Che è piu o meno il prezzo di una berlina media bene accessoriata. L'Alfa Romeo 4C è una sportiva estrema a prezzo accessibile. Una supercar per il "resto di noi", una volta tanto non è esclusiva di quei super ricchi  che possono permettersi Ferrari, Porsche e Lamborghini da mezzo milione di euro in su. In questo l'Alfa ha compiuto un mezzo miracolo. L'altra metà del miracolo l'abbiamo scoperta guidando la macchina. non in un posto qualsiasi, ma sul circuito di Balocco. Che sta all'Alfa Romeo come Fiorano sta alla Ferrari. Balocco è la pista dove sono nate e sono state collaudate tutte le Alfa Romeo degli ultimi cinquant'anni, dalla GTA, alla 33 Stradale e da corsa fino alla F1 degli Anni '80. E la 33tt12 che ha vinto il campionato del mondo Prototipi nel 1975. Ebbene, guidando l'Alfa 4C al limite fra curve, chicane e rettifili della pista di Balocco ci siamo resi conto delle eccezionali prestazioni di questa coupé. L'Alfa sposa in pieno il concetto di auto sportiva all'inglese: secondo loro è più importante che una macchina vada forte in curva piuttosto che in rettilineo. Si sono fatti forti di questo principio nelle corse e da lì viene la grande tradizione telaistica britannica che oggi più che mai detta legge anche in F1. Adesso l'Alfa 4C batte gli inglesi sul loro stesso terreno: in frenata, in curva, in maneggevolezza. Pensate che a Balocco c'è un lungo e velocissimo curvone che ripropone al contrario il disegno delle due curve di Lesmo a Monza, quelle di una volta a raggio molto più aperto. Con l'Alfa 4C si riesce ad affrontare questo insidioso curvone a oltre 200 km l'ora in quinta marcia senza apprensioni, anche se si viaggia a filo di guardrail e il muretto di cemento all'esterno è distante solo pochi metri. Con  qualsiasi altra automobile, anche a velocità molto più  bassa, in quel punto si è sempre in apprensione perché lì anche le migliori sportive scivolano, ondeggiano, traballano incerte sotto l'azione di piu forze fisiche. Si guida, come si dice in gergo, "sulle uova". In quel punto-chiave di Balocco invece la 4C "tiene" la traiettoria come su un binario, permette di percorrere la curva a gas schiacciato a fondo con il motore che sale di giri, il numero digitale che passa i 200 km/h finché la scala colorata del contagiri non diventa gialla: segno che si è al regime massimo e si deve inserire la marcia superiore. E da lì verso il rettifilo per toccare poi i 248 km/h di velocita massima nell'allungo successivo fino alla prima, violenta staccata del circuito. Dove ci vuole qualche giro per trovare il limite giusto: nel senso che si finisce per frenare sempre... troppo presto! La 4C permetterebbe velocità di inserimento ancora superiori alla prima frettolosa stima. Il merito di tutto quanto è del complesso telaio-sospensioni. La monoscocca in carbonio che fa da telaio è un monolite leggerissimo e rigido, che impedisce flessioni. Lo sterzo è diretto, senza servosterzo per "sentirlo" meglio. Tutto l'insieme permette cambi di direzione rapidissimi e precisi; la 4C va dove la metti, non sbaglia di un millimetro la traiettoria. Attenti solo agli avvallamenti perché  le ruote di grande sezione e la mancanza del servosterzo trasmettono le asperità al pilota. Il peso contenuto sotto i 900 chili - un record per un'automobile stradale - fanno il resto. I cavalli ci sono, 240 cv dal 1750 cc turbo, ma non sono spropositati. È la 4C va così forte (tanto da aver stabilito un incredibile 8"04 sul giro del vecchio Nurburgring) è proprio merito telaio rigido e peso contenuto. Meno chili da portare a spasso significano accelerazione più pronta e spazi di frenata più brevi. Così grazie agli 895 kg di massa la 4C riesce a fermarsi da cento all'ora a zero in appena 35 metri con dei normolinei in acciaio, senza ricorrere ai dischi in carbonio che ne avrebbero raddoppiato il prezzo. L'accelerazione da 0-100 km/h è fulminea: 4"5 e il piacere di guida, senza compromessi, è assoluto.
Alfa 4C, la racconta il progettista

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ll responsabile del progetto, ing. Bagnasco svela in questo video i segreti della coupé

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