Alfa Romeo Giulietta e MiTo 2014, test su strada, foto e video

Alfa Romeo Giulietta e MiTo 2014, test su strada, foto e video
Poche modifiche estetiche, ma due nuovi motori

di Saverio Villa

23.10.2013 ( Aggiornata il 23.10.2013 08:12 )

Alfa Romeo MiTo e Giulietta, unici due modelli di larga diffusione rimasti all’Alfa Romeo ma ancora molto apprezzati dal pubblico, si preparano ad affrontare il 2014 con ritocchi che non ne stravolgono la filosofia ma ampliano l’offerta. La Giulietta ha la calandra leggermente modificata, nuovi abbinamenti di colore interni e offre sistemi di infotainment più evoluti, con touchscreen da 5 oppure 6,5 pollici. E ci sono anche cerchi in lega di disegno inedito nelle misure di 16, 17 e 18 pollici. La gamma motori si arricchisce di un nuovo turbodiesel 2 litri da 150 cv, che va a collocarsi un gradino sotto la versione più conosciuta da 170 cv, portando con sé un vantaggio di circa 1000 euro nel prezzo di acquisto (27.423 euro per l’allestimento Distinctive e 28.835 per l’Exclusive) e un’omologazione leggermente più favorevole per quanto riguarda le emissioni: da Euro 5 a Euro 5+. Si tratta di un motore pronto, grazie all’adozione di un turbo a bassa inerzia, piuttosto silenzioso (si è lavorato parecchio sull’insonorizzazione), molto godibile a tutte le andature ma anche in linea con le caratteristiche della Giulietta che, a tre anni dalla nascita, rimane uno dei modelli più divertenti della sua categoria grazie soprattutto alle ottime caratteristiche di assetto e sterzo. Le prestazioni assolute risentono in misura minima del depotenziamento rispetto alla versione da 170 cv: secondo i dati ufficiali, la velocità massima scende da 218 a 210 km/h, mentre per passare da 0 a 100 km/h occorrono 8,8 secondi anziché 8. In compenso la percorrenza media sale da 21,3 a 23,8 km/litro. I prezzi della gamma partono dai 19.100 euro della 1.4 turbobenzina da 105 cv, ma per la motorizzazione più richiesta sul nostro mercato, vale a dire la 1.6 turbodiesel da 105 cv, occorrono almeno 23.743 euro. Neppure sulla MiTo, che pure è sul mercato dal 2008, l’Alfa ha ritenuto opportuno intervenire pesantemente. Dal punto di vista estetico, i più attenti possono rilevare anche in questo caso la calandra cromata rinnovata, la finitura brunita dei gruppi ottici anteriori e, all’interno, nuove finiture per la plancia e un gamma rivisitata di sellerie. Anche qui, poi, è stato aggiornato il sistema di infotainment, con touchscreen da 5 pollici, che ora propone alcune funzionalità richieste dal pubblico giovane come la riproduzione in streaming dei file musicali e delle web radio dallo smartphone. Dal punto di vista meccanico, però, c’è la novità del bicilindrico Twin Air Turbo di 900 cc nella variante più potente da 105 cv. Al di là della sorpresa per un motore con un tale frazionamento su un Alfa, le prestazioni assicurate da questo propulsore sono adeguate allo spirito della MiTo, perché, come aveva già mostrato su Panda, Punto e Ypsilon, il Twin Air coinvolge e invita a guidare in modo brillante sia per il tipo di erogazione, sia per la sonorità aggressiva (seppure con una timbrica insolita per un’Alfa). E le prestazioni (184 km/h e 11,4 secondi da 0 a 100 km/h) e i consumi (23,8 km/litro nel ciclo combinato) sono largamente più favorevoli rispetto a quelle del 1400 aspirato, che comunque resta in gamma e continua a rappresentare l’”entry level” (prezzi a partire da poco meno di 15 mila euro), mentre per una MiTo Twin Air ne servono almeno 18 mila. Anche in questo caso, comunque, le vendite in Italia dovrebbero continuare ad assegnare la pole position alle versioni con l’1.3 JTDM turbodiesel da 85 cv, i cui prezzi poartono da 17.693 euro.

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