Ford Mustang test a prova d’Europa

Ford Mustang test a prova d’Europa
Dimensioni, peso e assetto sono in linea con le esigenze del nostro mercato sul quale sbarcherà a meno di 40.000 euro

di Saverio Villa

24.09.2014 ( Aggiornata il 24.09.2014 13:45 )

Los Angeles Costerà meno di 40 mila euro per la versione col 2.3 quattro cilindri turbo EcoBoost da 310 cv e meno di 45 mila per quella con il 5.0 V8 da 435 cv. Questo è quanto ha comunicato finora Ford Italia riguardo i prezzi della nuova Ford Mustang e l’approssimazione è dovuta al fatto che le vetture saranno disponibili nel nostro Paese da maggio 2015. Sono cifre decisamente interessanti in rapporto alle prestazioni rispetto alle concorrenti eruopee: tanto per fare un esempio plausibile targato BMW, la 435i da 306 cv costa oltre 52 mila euro mentre per la M4 da 430 cv ne occorrono quasi 78. Poi, se tanto ci dà tanto, possiamo ipotizzare circa 45 e 50 mila per le rispettive versioni convertibili, che arriveranno sul mercato contestualmente alle GT coupé. Insomma, se, come si vocifera, il Governo italiano dovesse cassare il beneamato superbollo, che ha distrutto il mercato delle supercar e ha impedito il nascere del segmento delle “supercar abbordabili”, la Ford Mustang potrebbe davvero ricavarsi il suo spazio, perché le carte per colpire al cuore gli appassionati ci sono tutte. Dopo 50 anni di onorato servizio, pur non essendo mai stata importata ufficialmente in Italia, ha un nome di grande richiamo per gli sportivi. La linea della nuova generazione è classica, vistosa ma non chiassosa, e non eccede nell’americanismo neppure nelle dimensioni, visto che è lunga poco meno di 4,8 metri (la citata BMW Serie 4 sta a quota 4,6) L’interno non è sfarzoso ma è altrettanto ben disegnato rispetto all’esterno e questo permette di essere più indulgenti nel giudicare i materiali, che sono di tipo economico com’è da sempre nello stile delle cosiddette “pony car” statunitensi. Davanti c’è tanto spazio, anche se i sedili non sono particolarmente ampi. La posizione di guida, pur potendo contare su diverse regolazioni, rimane sempre un po’ alta, anche se si adottano le belle poltroncine Recaro, offerte a richiesta. Dietro, invece, il divanetto è insolitamente corposo per il tipo di auto: il problema, semmai sta nello spazio per le gambe di chi ci alloggia, che è poco, e nell’altezza, che è pochissima per l’esigenza di due adulti. Il bagagliaio ha una capacità notevole per una sportiva (408 litri per la GT e 332 per la convertibile), però l’accessibilità è penalizzata dall’apertura ridotta, che non può contare sul portellone. E veniamo ai motori. Il 2.3 litri è molto brillante ma anche inaspettatamente elastico, visto che a 2000 comincia già a spingere forte e lo fa fino ai 5500, poi, come tutti i turbo moderni si acquieta e non è più produttivo insistere con l’acceleratore. In ogni caso muove i 1600 kg della Mustang con tutta la disinvoltura che ci si aspetta da una sportiva. Gli unici suoi limiti sono la sonorità, che è aggressiva quanto si vuole ma non regala il coinvolgimento di un V8 e, come detto, quell’allungo prolungato che piace agli sportivi più esigenti. Il V8 di 5 litri è un po’ meno raffinato nella costruzione, dal momento che, a differenza dell’EcoBoost, non ha l’iniezione diretta, però ha un’erogazione vigorosa fin dal basso, intorno ai 4000 giri diventa cattivo e, comunque, sa il fatto suo fino ai 6500. Ovviamente condendo il tutto con un rumore profondo che riempie le orecchie e la testa, pur senza esagerare con i decibel. La Ford dichiara nel primo caso 233 km/h di velocità massima e 250 nel secondo, mentre non ci sono dati ufficiali sull’accelerazione, ma è verosimile pensare che la EcoBoost rimanga intorno ai 5 secondi sullo 0-100, mentre per la V8, che pesa un’ottantina di kg in più, dovrebbero bastarne più o meno 4. Il passaggio dal ponte rigido posteriore alle sospensioni indipendenti multilink farà magari storcere il naso agli americani intransigenti, ma la guidabilità della Mustang ne ha guadagnato. L’assetto è molto composto e rigoroso, con una tendenza a chiudere morbidamente con il muso appena si alleggerisce il gas che sul misto è piacevolissima e appagante. Oltretutto lo sterzo è rapido, ben calibrato e diverte e, dal punto di vista della guidabilità, la Mustang può ora misurarsi con le sportive europee. Il cambio manuale a sei marce invece denuncia qualche limite nella precisione degli innesti ed è anche abbastanza pesante da manovrare, però ha la corsa corta e la rapportatura ravvicinata nelle prime marce. Per entrambe le motorizzazioni, comunque, sarà a disposizione un automatico, sempre a sei marce e con leve al volante che, molto probabilmente, di dimostrerà più in linea con lo spirito della coupé Ford.

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