Nuova Mercedes Classe E, primo test

Nuova Mercedes Classe E, primo test

Elettronica padrona: sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida più avanzati rispetto a qualsiasi concorrente

di Saverio Villa

14.03.2016 00:03

Da aprile la nuova Mercedes Classe E, contraddistinta dalla sigla di progetto W213, andrà a sostituire versione W212, in commercio dal 2009. La vettura arriverà nelle concessionarie italiane ad aprile con carrozzeria berlina, mentre a settembre si vedrà la station wagon. Rispetto alla versione precedente - che stilisticamente non è stata una delle “E” più felici - il design è diventato molto più morbido, elegante, equilibrato e, soprattutto, moderno. La lunghezza aumenta di 43 mm (però il passo cresce di 65 mm) e anche le carreggiate sono più abbondanti per rendere la vettura - esteticamente e materialmente – più sportiva.

All’interno, poi, sono numerosi i richiami alla Classe S, ma quello che spicca è soprattutto la grande palpebra che si estende per circa due terzi dell’intera larghezza della plancia e che integra sotto un'unica superficie trasparente la strumentazione e il display del sistema di infotainment. Nel caso delle vetture con gli allestimenti meno ricchi la prima è tradizionale e il secondo misura 8,4 pollici, mentre sulle Classe E più ricche (e, comunque, a richiesta sulle altre) ci sono due pannelli ad alta definizione da ben 12,3 pollici variamente configurabili e ad alto valore spettacolare ma anche estremamente fruibili e prodighi di informazioni. Ma il vero salto di qualità della nuova Classe E è rappresentato dall’enorme quantità di dispositivi che aiutano nella guida e implementano la sicurezza.

C’è ovviamente tutto il meglio visto fin qui e, in più, tanto per fare solo qualche esempio: il cruise control attivo che, di volta in volta, adegua automaticamente la velocità ai limiti vigenti, lo sterzo attivo che “sente” l’inserimento dell’indicatore di direzione e asseconda il cambio di direzione, i fianchetti dei sedili anteriori che, negli impatti laterali, si gonfiano per spostare gli occupanti verso il centro dell’auto e minimizzare gli effetti dell’urto e il parcheggio automatico comandabile dall’esterno tramite lo smartphone. E bisogna riconoscere che il complesso di soluzioni racchiuse nel concetto di Drive Pilot – che sarebbe troppo lungo elencare in questa sede - davvero contribuisce a un ulteriore passo avanti verso la guida autonoma. L’interno è ricco di materiali di pregio e di atmosfere soffuse, compreso un sistema di illuminazione interna a led con 64 tonalità selezionabili. L’aspetto è opulento ma non pacchiano, a meno che non si selezionino alcune personalizzazioni evidentemente pensate per i mercati extraeuropei. Lo spazio per chi siede dietro è buono ma non eccelso. Il livello di finitura è per lo più elevato, con pochissime cadute di tono, tra le quali si possono rilevare le scocche in plastica rigida che rivestono la parte posteriore dei sedili anteriori.

La gamma iniziale per l’Italia prevede tre motori: il 2 litri quattro cilindri turbobenzina da 184 cv (E200), il nuovo 2 litri quattro cilindri turbodiesel da 194 cv (E220d) e il conosciuto 3 litri V6 turbodiesel da 258 cv (E350d). Tutti sono abbinati di serie al cambio automatico a nove rapporti 9G-Tronic. Successivamente arriveranno anche un 2 litri quattro cilindri turbobenzina da 245 cv (E300), un 3 litri V6 turbobenzina da 333 cv (E400 4Matic), un gruppo ibrido plug-in, basato sul 2 litri turbobenzina, per 286 cv complessivi e 30 km di autonomia a “emissioni zero” (E350e) e - unità di particolare interesse per il mercato italiano – il 2 litri turbodiesel quattro cilindri in versione da 150 cv (E200d). Ovviamente nella prova ci siamo concentrati sul nuovo turbodiesel da 194 cv, che rappresenta un passo in avanti rispetto al 2,1 litri della precedente E220d sia per quanto riguarda le prestazioni, che la fluidità e la silenziosità. Non è propriamente sportivo ma assicura alla vettura una brillantezza e una disponibilità davvero notevoli e un aplomb da ammiraglia, grazie anche all’elevata sintonia con l’automatico a 9 marce, che è molto efficace e soave nel funzionamento, anche se non rapidissimo.

E risulta molto evidente anche l’evoluzione dell’assetto, che mantiene una confortevolezza proverbiale, ma ha guadagnato in compostezza e precisione. Sfatando molte leggende del passato, che volevano le grandi Mercedes comodissime ma impegnative e imprevedibili sul veloce, la nuova Classe E dà sempre grande confidenza, non si scompone mai e permette di togliersi qualche libertà anche sul misto, avvicinando così l’avversaria Bmw Serie 5 in termini di guidabilità. Le vetture della prova erano equipaggiate con le sospensioni pneumatiche regolabili Airmatic, offerte a richiesta, che sicuramente esaltano questi aspetti, ma la sensazione è che l’assetto abbia una bontà di fondo della quale beneficeranno anche le versioni con le sospensioni puramente meccaniche.   I prezzi della gamma iniziale partono da poco più di 51 mila euro nel caso della E200 ma per la più attraente E220d ne occorrono almeno 53 mila e comunque, secondo la Mercedes, l’allestimento più richiesto in Italia sarà il Business Sport, che porta il prezzo di quest’ultima a sforare i 55 mila euro.  

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