McLaren 720S Spider, la prova

McLaren 720S Spider, la prova

Siamo andati in Arizona per provare la McLaren 720S Spider. Ecco come va

di Roberto Gurian

26.02.2019 ( Aggiornata il 27.02.2019 08:51 )

Dopo quella della Coupè scocca, inevitabilmente, anche l’ora della Spider. La McLaren, come tutti i costruttori di GT a livello superiore, non può certo rinunciare al traino di ricchi mercati che esigono le versioni trasformabili, cominciando da quello americano. È così che ci siamo ritrovati sulle strade dell’Arizona infilati nell’abitacolo della 720S Spider, variante a cielo aperto della già celebrata coupé di punta del marchio di Woking.

Test McLaren 720S Spider: foto

Test McLaren 720S Spider: foto

Abbiamo provato la McLaren 720S, ecco le foto della spider di Woking

Guarda la gallery

Concepita sino dal momento della progettazione della recente sportiva, la Spider utilizza la medesima base meccanica, con la scocca però aperta sopra e dotata di un’inedita struttura in fibra di carbonio. La leggerezza d’insieme è uno degli assi nella manica della vettura, che pesa 1332 kg, solo 49 kg in più della Coupé e 38 kg in meno della precedente 650S Spider. Il tetto si apre e chiude in soli 11”, un tempo davvero ridotto, anche in movimento sino a 50 km/h.

Salvo brillanti spunti in accelerazione, è stato comunque impossibile dare fondo alle possibilità di una vettura che tocca i 341 km/h e che è stata portata a tetto aperto al limite di 325 km/h da Kenny Brack, supercollaudatore della McLaren nonché vincitore a Indianapolis nella 500 Miglia del 1999.

In accelerazione bastano 2”9 con partenza fermi per toccare i 100 orari e 7”4 per ritrovarsi lanciati a 200 all’ora. Il tutto grazie al collaudato 8 cilindri biturbo da 4 litri da 720 di potenza che si scatena letteralmente nella fascia più alta di regime.

La tenuta di strada eccezionale e la precisione dell’avantreno sono proverbiali anche per questa McLaren che, come la Coupé, permette comunque di divertirsi con sbandate controllate del posteriore.

Queste ultime addirittura programmabili in ampiezza tramite un controllo di stabilità ugiale a quello della versione coperta. Volendo cercare qualche critica, a bordo si registra una certa circolazione d’aria a tetto aperto nella zona superiore tra i sedili. Che non diminuisce neppure alzando il lunotto.

Ma, vista anche la velocità raggiunta da Brack a cielo aperto, non è forse così fastidiosa per chi vuole gustarsi il vero carattere della vettura. Ultima nota per il prezzo, che parte da 287.000 euro con ampia possibilità di ulteriore spesa grazie a un lunghissimo elenco di equipaggiamenti in opzione.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese