Volkswagen ID.4, il SUV elettrico alla prova

Il SUV elettrico tedesco, basato sulla piattafomra MEB, stupisce per consumi e agilità grazie a un raggio di sterzata incredibile. Ecco come va su strada

di Lorenzo Moro

19.04.2021 ( Aggiornata il 19.04.2021 11:23 )

Se c’è una categoria di auto che negli ultimi anni sta letteralmente spopolando è sicuramente quella dei SUV compatti: vetture rialzate, spaziose e che spesso relegano le loro velleità fuoristradistiche giusto a qualche dettaglio in plastica nera opaca. Per cavalcare questo trend, dopo la berlina ID.3 (qui la nostra prova), Volkswagen ha deciso di ampliare la propria offerta in fatto di vetture 100% elettriche presentando la ID.4, nuovo suv 100% elettrico della casa tedesca.

Volkswagen ID.4 FOTO

Volkswagen ID.4 FOTO

Si allarga la famiglia ID in casa Volkswagen. Dopo la ID.3, è il turno della ID.4, primo SUV elettrico di Wolfsburg, dalle dimensioni paragonabili a una Tiguan, ma dalle emissioni pari a 0

Guarda la gallery

Prime impressioni vista dal vivo

Bombata, tondeggiante e muscolosa, la ID.4 prende gli stilemi introdotti con la più piccola ID.3 e li amplifica. Il frontale, massiccio e pulito (sono quasi completamente assenti prese d’aria e “buchi” nella carrozzeria) e dominato da un piccolo cofano piatto, anticipa un corpo vettura muscoloso ma sapientemente snellito da nervature ed accostamenti cromatici (come il fascione in basso nero opaco o il tetto di colore diverso rispetto alla carrozzeria) piuttosto azzeccati. Basta davvero uno sguardo anche distratto per rendersi conto che la ID.4. è una vettura che vuole guardare al futuro staccandosi decisamente dalle classiche auto con motore a combustione interna: le maniglie a filo, i giochi di luce dei gruppi ottici full Led sia davanti che dietro, le ampie superfici vetrate e infine i grandi cerchi da 21” pollici con gomme ribassate (/45 davanti, /40 dietro) sono tutti dettagli che contribuiscono a far sembrare la ID.4 uscita da Blade Runner. L’approccio tecnologico prosegue all’interno della vettura, nella quale è possibile ritrovare quanto già visto sulla ID.3: il cruscotto è dominato da due schermi digitali e quasi tutti i pulsanti classici sono spariti (sono rimasti giusto quelli per abbassare i finestrini) relegando tutto il resto a una serie di pulsanti a sfioramento di sicuro impatto scenico ma, alla fine dei conti, meno comodi di quanto si possa pensare. A partire da quelli presenti sulle razze del volante fino a quelli sulla console centrale, questi pulsanti sono spesso iper reattivi nell’attivarsi quando li si sfiora per sbaglio quanto legnosi quando invece li si vuole azionare di proposito, magari dopo aver distolto lo sguardo dalla strada per essere sicuri di cosa si stia toccando. Il voler forzare l’idea di tecnologia da parte di Volkswagen ha reso l’abitacolo della ID.4 sicuramente di impatto ma bisognoso di un po’ di abitudine per poter essere padroneggiato in scioltezza e senza distrazioni.

La scheda tecnica

Basata sulla stessa piattaforma MEB della ID.3, la nuova ID.4 ne è quindi una versione maggiorata, tanto nelle dimensioni esterne quanto in quelle interne. Nonostante sia poco più lunga di una Tiguan (+7cm) e larga quasi uguale (+2cm), la ID.4 sfrutta l’architettura elettrica per ottenere un abitacolo piacevolmente minimale e arioso, le cui dimensioni sono paragonabili a quelle di una VW Touareg (il bagagliaio ha una capacità di ben 543 litri, sufficienti per quattro adulti). L’abitacolo della ID.4 è confortevole e spazioso, un bell’ambiente nel quale passare anche diverse ore di viaggio in totale comodità e, soprattutto, in totale silenzio. Alla guida della ID.4 ci si trova infatti immersi in una nuova dimensione, opposta a quella a cui i petrolhead più accaniti sono abituati e dominata dal silenzio e dal piacevole allungo senza interruzioni del motore elettrico, uno solo sull’asse posteriore: la ID.4 infatti per il momento verrà offerta nella sola variante 2WD (motore e trazione sull’asse posteriore) in due diversi step energetici, una entry level con batteria da 52 kWh e 170 cv e una, più potente, con batteria da 77 kWh e motore da ben 204 cv. Solo più avanti nel corso del 2021 a queste due prime versioni ne verranno affiancate altre più potenti, tra cui una con due motori (uno per asse) e quattro ruote motrici. Da noi provata nella versione da 204 cv, la ID.4 mette in mostra un certo brio e, sebbene sia assente l’effetto “wow” in accelerazione tipico di molte altre vetture elettriche, si fa rispettare, bucando i 100 km/h in poco più di 8 secondi (8,5 dichiarati) ma purtroppo fermandosi a soli 160 km/h di velocità massima, un vertice che si raggiunge ad ogni modo con molta facilità. Comoda e dolce nella sua erogazione, la ID.4 è quindi una piacevole compagna di viaggio, grazie anche all’ampia autonomia garantita dal suo pacco batterie: per la versione da 77 kWh si parla infatti di 668 km di autonomia nel ciclo urbano o di 520 km nel ciclo combinato (entrambi i dati sono calcolati secondo il ciclo WLTP) mentre per la versione da 52 kWh, questi dati vengono rispettivamente contratti a 472 km e 344 km (anche in questo caso secondo il ciclo WLTP). A questi dati di autonomia si aggiunge la possibilità di caricare l’auto sia in corrente alternata (fino a 11 kW) che in corrente continua (fino a 125 kW) ottenendo, in questo ultimo caso, ben 300 km di autonomia aggiuntiva in appena 30 minuti di ricarica.

Come va su strada

Provata da noi in lungo e in largo attorno alla bella cornice del Lago di Garda, la ID.4 ha messo in mostra consumi contenuti, ottenuti grazie ad un corpo vettura particolarmente efficiente dal punto di vista aerodinamico e ad un approccio tecnico che invoglia a guidare in maniera oculata (ad esempio in discesa si può attivare la modalità B, che aumenta il freno motore e ricarica le batterie) e pacata. Nonostante infatti la grande prontezza del motore, il peso della vettura (siamo sui 2.100 kg) e l’impianto frenante dal feeling non sportivo (davanti i freni sono a disco, dietro a tamburo) non invogliano a “tirarci” quanto piuttosto a farsi cullare da una vettura nata per “coccolare” i suoi occupanti con i numerosi sitemi di assistenza alla guida, la tanta luce che passa dalle ampie superfici vetrate, il piacevole impianto stereo con 6+1 altoparlanti e la costante sensazione di essere al volante di qualcosa di speciale e futuristico. A colpire, infine, è l’incredibile raggio di sterzata della vettura: grazie alla assenza della meccanica fra le ruote anteriori, le ruote possono sterzare molto di più di quanto potrebbero fare su un’auto normale permettendo spazi di manovra anche solo impensabili con una vettura tradizionale.

Versioni e prezzi

Con prezzi che partono da 43.150€ per la ID.4 in versione “base” e denominata City (con batteria da 52kWh e 170 cv), si può arrivare fino ai 57.150 € delle versioni più ricche, denominate Tech e caratterizzate dal pacco batterie più capiente e dal motore più potente. A questi prezzi inoltre c’è da sottrarre eventuali ecobonus (che possono superare i 10.000 euro in alcune situazioni particolari), cosa che di fatto rende la ID.4 competitiva specialmente nei confronti dei SUV compatti ancora dotati del classico motore termico. Infine nei concessionari è ancora possibile trovare alcune vetture appartenenti all’edizione di lancio (denominata 1st e uguale a quella provata), particolarmente ricca e simile in tutto e per tutto a una top di gamma “Tech” ma dotata dei sedili sportivi anteriori e della pompa di calore, utile per riscaldare l’abitacolo con una maggiore efficienza energetica.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese