Honda Civic, il 3 cilindri made in Japan

Honda Civic, il 3 cilindri made in Japan

È stata progettata per essere venduta sul mercato globale senza particolari modifiche tra una variante e l’altra, anche se alcune carrozzerie sono disponibili solo in alcune zone

di Alessandro Vai

07.04.2017 16:15

La storia e la longevità della Honda Civic è appannaggio di poche auto al mondo. Ha debuttato nel 1972 ed è cambiata attavresro nove generazioni fino quella attuale, la deciman che abbiamo messo alla prova. È stata progettata per essere venduta sul mercato globale senza particolari modifiche tra una variante e l’altra, anche se alcune carrozzerie sono disponibili solo in alcune zone, ad esempio la berlina tre volumi negli Stati Uniti. Le motorizzazioni tra cui si può scegliere, per ora, sono due turbo benzina, un 1.0 3 cilindri da 129 CV e un 1.5 4 cilindri da 182 CV. Il più piccolo dei due è quello oggetto della nostra prova.

Honda Civic al Salone di Parigi

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Per chi è cresciuto negli anni Novanta associare Honda con il V-Tec è praticamente naturale. L’urlo dei 4 cilindri aspirati che si spingevano fino a 8.000/9.000 giri rimarrà per sempre scolpito nelle nostre menti. Per questo motivo, salire su una nuova Civic, sentire il rumore del 3 cilindri e percepire l’erogazione tipica del motore turbo, sulle prime lascia abbastanza perplessi. Tuttavia, dopo aver depurato il cervello dai preconcetti, si scopre un propulsore che è perfetto per il traffico e l’uso quotidiano. C’è tantissima coppia ai medi regimi e anche a quelli bassi la spinta non manca. Quello che difetta è invece l’allungo ma chi si spinge oltre i 5.000 giri nella guida normale? Praticamente nessuno, anche se il cambio manuale a 6 marce di scuola giapponese, cioè con leva e corsa molto corta, risveglia spesso istinti di guida sportiva e scalate con doppietta.

Nuova Honda Civic 2017, le foto

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Ma niente paura, per eseguire numeri del genere c’è la poderosa Type-R da 320 CV che arriverà sul mercato tra qualche mese. L’essere dinamica, in ogni caso, è nel DNA della Civic e anche la tranquilla “mille” ha un aspetto abbastanza battagliero, caratterizzato dalle finte prese d’aria al paraurti posteriori, dallo spoiler ben visibile e dai cerchi in lega scuri da 18 pollici con pneumatici ultra-ribassati. A proposito di assetto, sull’esemplare in prova era montato anche quello elettronico regolabile, un optional solitamente riservato alle versioni sportive che testimonia quanto i giapponesi tengano al concetto di piacere di guida.

E in questo campo la Civic eccelle, partendo dall’abc, cioè la posizione e l’ergonomia che sono perfetti. Le sospensioni, invece, sono un compromesso perfetto tra agilità, controllo e comfort, una messa a punto davvero azzeccata che ha pochi eguali. Anche lo spazio a bordo è ai vertici della categoria, così come il vano bagagli che sfiora i 500 litri e non potrebbe essere altrimenti con una lunghezza che supera di poco i 4,5 metri. Particolare e controcorrente, infine, la scelta del sistema di infotainment che nella grafica e nelle funzioni tradisce le sue origini “esterne” ma ha una grande velocità di esecuzione

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