L'automobile Club d'Italia si schiera a favore delle nuove forme di mobilità

L'automobile Club d'Italia si schiera a favore delle nuove forme di mobilità

Sticchi Damiani, presidente di ACI, ricorda: "Occorre impegnarsi per un reale ricambio del parco auto, attraverso un progressivo processo di svecchiamento"

di Redazione

30.09.2022 10:59

Anche l’Automobile Club d’Italia scende in campo nel delicato e significativo processo verso la transizione della mobilità, accompagnando e facendo proprie con estrema attenzione le tematiche relative all’elettrificazione delle auto: "ACI accompagna questo momento di transizione fornendo agli automobilisti tutte le informazioni necessarie – sottolinea Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, intervenuto al Rom-E Talk - affinchè abbiano nozioni certe sul periodo che stiamo vivendo. Non vi è dubbio che tutti i programmi di sviluppo, anche quelli relativi alle auto e alla mobilità del futuro, possano incontrare degli imprevisti. Oggi, tali imprevisti – continua Sticchi Damiani – sono rappresentati da una difficile congiuntura internazionale che si è venuta a creare: si pensi alla pandemia, alla guerra in Ucraina e, non da ultimi, ai processi di inflazione che stanno producendo non poche difficoltà sul mercato".

Rom-E 2022: segui la diretta del talk sull'ecosostenibilità e sulle nuove fonti di energia

Sticchi Damiani: "La crisi mette a rischio la transizione"

?Sticchi Damiani prova poi a tracciare gli obiettivi da raggiungere nel prossimo futuro nel settore della mobilità: "Come ACI, siamo consapevoli che già oggi i nostri automobilisti siano chiamati a operare delle scelte importanti, alcune libere, altre, per così dire, quasi obbligate. La crisi energetica che si sta producendo rischia tuttavia di allontanarci dal progetto iniziale stilato sulla mobilità. Il problema più grave è infatti rappresentato dalla carenza di energia e dai costi elevatissimi di questa: è chiaro che, in uno scenario del genere, anche le più recenti politiche relative alla transizione ecologica nella mobilità abbiano subito un rallentamento".

Quali, dunque, i rimedi, per l’ACI e per il presidente Sticchi Damiani? "Non disponendo oggi della quantità di energia necessaria per accelerare nei processi di transizione della mobilità, una soluzione interessante potrebbe essere rappresentata da alcune realtà che si affiancano all’elettrico: penso, ad esempio, a forme più 'green', come i carburanti ecologici, sintetici o i biocarburanti".

"Bene incentivi, chiedermo siano confermati"

?Il Presidente di ACI esprime infine il suo punto di vista sugli incentivi statali per l’acquisto delle nuove auto ecologiche o elettriche: "Tali incentivi rappresentano una politica senza dubbio valida – afferma – tanto che l’ACI chiederà espressamente, al nuovo governo che si insedierà tra poco, di continuare in questa utile politica sugli incentivi. Pur tuttavia, credo che il nostro più urgente problema da risolvere sia rappresentato dal fatto che, oggi, si rottamano più vetture Euro 6 che vetture Euro zero. La conseguenza è che abbiamo 15 milioni di auto fortemente inquinanti, che incidono non poco sul nostro ecosistema".

Secondo il presidente dell’Aci occorre dunque "impegnarci a un reale ricambio del parco auto italiano, attraverso un progressivo processo di svecchiamento del parco auto circolante".

ACI, più di un secolo di storia

?La storia dell’ACI è lunga e prestigiosa: la nascita dell'ACI come associazione nazionale avvenne nel 1905, dall'unione dell'Automobile Club di Torino e di alcuni altri club automobilistici locali. Torino continuò ad essere la sede principale, dove era nato il più antico dei sodalizi. L'espansione dell'associazione, rallentata dalla Prima guerra mondiale, riprese al suo termine con l'apertura di varie sedi provinciali e raggiunse nel 1926 la cifra di 50 sedi e quasi 10.000 soci.

In quell'anno avvenne anche una modifica significativa con la trasformazione dell'originaria associazione in ente morale, ai sensi del R.D. 15 marzo 1927 n. 436 e la ridenominazione in Reale Automobile Club d'Italia (RACI), mantenuta in essere fino al 1946 quando, con la nascita della Repubblica, venne confermata la qualifica di ente morale e si ebbe il ritorno al nome originale in uso alla nascita.

Il ministro Roberto Cingolani a Rom-E: "Elettrificare tutti i veicoli in 8 anni è impossibile"

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese