Capalbio e l'Argentario: il fascino della Maremma toscana

Capalbio e l'Argentario: il fascino della Maremma toscana

Località e panorami impossibili da dimenticare, lungo le coste frastagliate del Mar Tirreno, immersi in una terra ricca di carattere come il grossetano

di Redazione

20.08.2020 ( Aggiornata il 20.08.2020 09:49 )

Un itinerario panoramico e coinvolgente, tra Capalbio e il promontorio dell'Argentario, lungo località pittoresche e panorami che si imprimono indelebili nella memoria. Ve lo proponiamo: basta salire sulla propria auto, per compiere un viaggio indimenticabile lungo le coste frastagliate della Maremma grossetana.

Raggiungendo Capalbio, attraverso i pochi chilometri che la separano dalla SS1 Aurelia, si respira subito l'atmosfera maremmana, tra i campi coltivati e il caratteristico bosco di farnetto, tipicità delle colline calcaree che circondano il borgo. Un giro tra le sue viuzze permette di scoprire tanti piccoli tesori, tra i quali spiccano la chiesetta di San Nicola e la vicina Rocca Aldobrandesca, con la caratteristica torre e forma di L. Una curiosità: nell'attiguo Palazzo Collacchioni, è conservato il pianoforte che veniva suonato da Giacomo Puccini durante i suoi soggiorni qui. Immancabile, poi, un salto lungo l'antico camminamento (su due livelli) posto sulla cinta muraria che circonda il borgo: panorami unici e atmosfera sognante.

Lasciato il borgo, si prosegue - lungo la 'strada provinciale Capalbio' - in direzione Marsiliana. Il nastro d'asfalto, dritto come un fuso, corre veloce nella placida campagna maremmana, tra campi coltivati e vigneti, intervallati da ombrose pinete. Si attraversa il piccolo centro di Marsiliana (frazione di Manciano), fino alla tappa successiva, Porto Santo Stefano, che si raggiunge attraverso il Tombolo della Giannella (lingua di terra, lunga 6 km, che delimita a nord la laguna di Orbetello). Raggiunta la rotonda in prossimità di Porto Santo Stefano, costeggiando il porto, ci si arrampica lungo la strada che conduce alla fortezza spagnola del XVI secolo. Da qui, parte la cosiddetta "Via Panoramica" (dal nome inequivocabile) che prosegue, curva dopo curva, veduta dopo veduta, in direzione Cala Piccola, con gli struggenti panorami (soprattutto fuori stagione) sulla minuscola isola Argentarola e sulla costa frastagliata, bagnata da un mare dai colori intensi.

Il percorso prosegue lungo la via Panoramica fino a un incrocio posto nel bel mezzo di una curva a gomito. Facendo un po' di attenzione, si svolta a destra. Una strada intrigante e avventurosa, tra macchia mediterranea, rocce e superbe vedute sul mare, conduce in prossimità di Punta di Torre Ciana, estremo sud del promontorio. Dopo aver goduto dello spettacolo del mare che si infrange sulla scogliera nei pressi della Torre, si torna indietro fino all'incrocio precedente, dove si svolta a destra per tornare nei pressi di Porto Santo Stefano, e da qui raggiungere la bella Porto Ercole.

Protetta da imponenti fortificazioni, in una baia lambita da acque turchesi, Porto Ercole è di quelle località che non lasciano indifferenti. Dopo una visita tra i vicoli del borgo vecchio, cui si accede attraversando Porta Pisana, il consiglio è di proseguire lungo i tornanti in salita sulla "Strada Panoramica di Porto Ercole", nastro d'asfalto che percorre il piccolo golfo lungo cui si distendono "Spiaggia Lunga" e "Spiaggia dell'Acqua Dolce". Prima, però, appena fuori dal centro abitato, una deviazione a sinistra permette di salire alla rocca Aldobrandesca, col vicino faro e la vista mozzafiato sull'isolotto di Porto Ercole, la baia antistante e il tombolo della Feniglia.

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