San Gimignano e Volterra, Manhattan del Medioevo

San Gimignano e Volterra, Manhattan del Medioevo

Nel cuore della Toscana più antica, tra impronte etrusche, romane, medievali e rinascimentali. E antichi mestieri

di Redazione

04.09.2020 ( Aggiornata il 04.09.2020 09:59 )

Nel cuore della Toscana più amata dai turisti stranieri, quella dei campi di grano, dei vitigni e degli antichi borghi, San Gimignano si è guadagnata questo appellativo grazie alle quattordici torri che compongono il suo skyline, facendo assomigliare la cittadina Toscana, rimasta intatta nei secoli, a un’antica metropoli. Tanto che l'Unesco, nel 1990, l’ha iscritta nella World Heritage List in quanto “eccezionale esempio di un complesso architettonico e paesaggistico, testimonianza di importanti tappe della storia umana”. Un percorso a ritroso nel tempo da compiere immergendosi completamente nell'atmosfera del borgo, che visse nel Trecento una stagione di ricchezza economica e artistica. Quando mercanti e pellegrini percorrevano la Via Francigena che lo attraversava da Porta San Giovanni a Porta San Matteo e su cui oggi si affacciano negozi di pelletteria e ceramiche dipinte a mano, ma anche di specialità gastronomiche della zona: olio, dolci, salumi e naturalmente i vini, Vernaccia e Chianti. Passando da piazza della Cisterna, piazza del Duomo e dall’adiacente piazza delle Erbe, si sale tra il verde degli ulivi alla Fortezza di Montestaffoli, che regala una bella vista sulle torri e la campagna.

In meno di trenta chilometri in direzione mare si passa dalla provincia di Siena a quella di Pisa per raggiungere la città di Volterra, che domina dall’alto le balze e la campagna della Val di Cecina. Del glorioso passato etrusco sono ancora visibili i resti delle possenti mura, con una fra le porte ad arco più antiche del mondo, e nel punto più alto del borgo le rovine di quella che era l’acropoli, nel Parco archeologico Enrico Fiumi con le fondamenta di due templi del II secolo a.C. e del III secolo d.C. Oggi a Volterra convivono impronte etrusche, romane, medievali e rinascimentali e sopravvivono antichi mestieri, come la lavorazione dell’alabastro, fiore all’occhiello dell’artigianato volterrano. Cuore della città è la bella piazza dei Priori, con il duecentesco Palazzo, il più vecchio municipio di tutta la Toscana, e il Palazzo Pretorio, la cui torre è chiamata Torre del Porcellino per la caratteristica forma della pietra che si trova sulla sommità. In piazza San Giovanni, la cattedrale di Santa Maria Assunta, del XII secolo, è un mix di architettura romanica e rinascimentale, e il Battistero che conserva all’interno un bellissimo fonte battesimale in marmo scolpito nel 1502 da Andrea Sansovino.

Prima di perdersi tra ristoranti e negozi di oggetti in alabastro, vale la pena di fare una visita alla Pinacoteca ospitata all'interno del Palazzo Minucci-Solaini, per vedere la famosa Deposizione di Rosso Fiorentino e, nella medievale Torre Minucci, il Museo dell'Alabastro, che ne descrive la storia della lavorazione dagli etruschi ai nostri giorni. Ultima tappa al Museo Guarnacci, che custodisce la misteriosa Ombra della sera, straordinaria statuetta votiva etrusca in bronzo dall’espressione enigmatica a dalle pro- porzioni moderne.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese