Alghero, capitale dell'oro rosso

Alghero, capitale dell'oro rosso

Celebre per il corallo e per il suo mare da sogno, la cittadina sarda trasmette tutto il calore dello spirito che la pervade

di Redazione

13.10.2020 ( Aggiornata il 13.10.2020 18:16 )

Posta sulla costa nord-occidentale dell'isola, Alghero è una delle località turistiche più note della Sardegna e vanta un esteso litorale, caratterizzato da spiagge di sabbia bianca, mare color smeraldo, baie e insenature appartate.



A causa della sua invidiabile posizione, nel corso dei secoli Alghero è stata sempre terra di conquista. E dopo genovesi, spagnoli e austriaci, solo nel 1720 fu ceduta ai Savoia. La città fu conquistata dagli spagnoli nel 1353, in seguito alla sconfitta inflitta ai Genovesi. Furono loro a farle conquistare la definizione di Capitale del Corallo, che iniziarono a prelevare dal mare per volontà di Pietro IV D'Aragona; per averne l'esclusiva, negò persino alle barche straniere di approdare tra il Golfo di Oristano e l'Asinara. Oggi, passeggiando nel pittoresco centro storico, sembra quasi di trovarsi in una cittadina spagnola, a causa della forte impronta che la cultura catalana ha lasciato qui, non solo nelle opere architettoniche, ma anche nell'idioma.

La cittadina si affaccia sul mare con torri, bastioni e mura difensive, queste ultime arrivate quasi integre fino ai nostri giorni. Durante una passeggiata nel centro storico, meritano di essere visitati i bastioni collocati sul porto e sul lungomare Marco Polo; oltre alle numerose torri come la Sulis, che si affaccia sull'omonima piazza, oppure la San Giovanni, che al suo interno ospita il Museo virtuale della storia di Alghero. Non si può poi tralasciare la Cattedrale di Santa Maria, risalente al XVI secolo, con il Campanile - simbolo della città - che spicca in alto nel centro storico. L'edificio religioso mostra un miscuglio di diversi stili architettonici, ma quello gotico-catalano è sicuramente dominante.

Alghero, inoltre, vanta uno dei più vasti complessi nuragici dell'intera isola, quello di Palmavera, datato intorno al XV-X secolo a.C. Si trova in quella che i Romani chiamavano Baia delle Ninfe, a circa 12 chilometri dalla città, nell'area del Parco Naturale Regionale di Porto Conte. Le strutture sono realizzate con blocchi di calcare e arenaria, e presentano un ambiente centrale fiancheggiato da due torri, e a seguire, un antemurale e una serie di capanne. Sempre fuori città, a circa 10 chilometri dal centro abitato, la Necropoli di Anghelu Ruju è l'area sepolcrale, all'interno di grotte preistoriche, più vasta della Sardegna Settentrionale. Il sito venne alla luce nel 1903, quando emersero vari suppellettili durante i lavori per la realizzazione di una casa privata.

Prima di lasciare questa splendida cittadina, gli amanti delle immersioni non possono non godere del suo mare, ricco e di vita e dai fondali splendidi. Soprattutto nei pressi del promontorio di Capo Caccia o di Punta Giglio. Il primo ospita anche le celebri Grotte di Nettuno (raggiungibili anche attraverso la Escala del Cabirol), e la Grotta di Nereo, la grotta marina sommersa più grande del Mediterraneo, sui cui fondali abbonda il corallo rosso. L'intera zona è ricompresa nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte, di cui si possono scoprire le aree meno note e frequentate, attraverso una rete di cinque interessanti sentieri.

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