Lamborghini Gallardo LP560-4

Quando è stabile al minimo potrebbe essere scambiato per un ben più borghese V10 di un’Audi S8: i quattro tubi di scarico sono ancora imbavagliati e l’unico rumore che proviene dal cofano posteriore è un ronzio sommesso. È ciò che accade nel momento in cui si sferra un colpo al pedale del gas che segna l’abissale differenza tra il dieci cilindri della nuova Gallardo e il motore tedesco che le ha ceduto l’iniezione diretta. Quel sibilo si tramuta in un ruggito lacerante e la lancetta del contagiri schizza verso la zona rossa con una velocità di stampo motociclistico, per ritornare rapidamente alla posizione del minimo accompagnata dagli effetti pirotecnici dell’impianto di scarico.

Complimenti dunque ai “fonici” di Sant’Agata, che nonostante il profondo rinnovamento del V10 della Gallardo, convertitosi appunto alla diretta, hanno saputo conferirgli una voce incredibilmente possente e aggressiva, lavorando di fino per trovare le curve giuste nell’impianto di scarico. Un sound che non a caso trova un riscontro perfetto nel carattere del rinnovato propulsore, che è una delle più ghiotte novità della LP560-4. Il numero che segue l’acronimo di Longitudinale Posteriore (la posizione del motore, il 4 indica la trazione integrale) sottolinea la potenza del grosso V10, che è salito da 5.0 a 5.2 litri e da 520 a 560 cavalli.