Maserati GranTurismo S 4.7 MC-Shift

Le hanno cambiato l’anima. Non solo per via del motore più evoluto, o per la trasmissione tornata allo schema transaxle: dai freni all’assetto, nel passaggio dalla GranTurismo alla GranTurismo S è stato rivisto un po’ tutto. E ci ha guadagnato tanto, la coupé Maserati: molto di più di quanto non suggeriscano i tratti specifici della sua carrozzeria. Che ci sono, chiaro. Ma serve un occhio allenato per cogliere le modifiche apportate all’elegante livrea della coupé firmata Pininfarina: la calandra rifinita in nero opaco come le calotte dei proiettori, il piccolo nolder all’estremità del cofano posteriore, i profili laterali sottoporta, i cerchi da 20” color titanio con le razze che ricordano la sagoma del Tridente Maserati, le uscite ovali degli scarichi. Cambiamenti percettibili insomma, ma che non snaturano, e tanto meno involgariscono, un aspetto che l’ampio ovale frontale definisce già con grande chiarezza, che trova modo di abbinare a una fiancata snella e fluida due spalle molto robuste. Il tutto con una finitura sostanzialmente monocolore interrotta da pochi dettagli, come gli sfoghi d’aria alle spalle dei passaruota, il logo Maserati che troneggia sul montante posteriore, il profilo cromato che raccorda i gruppi ottici di coda. C’è una cornice lucida anche attorno ai cristalli: peccato sia interrotta dalla giunzione in corrispondenza della battuta della porta, piccola imperfezione in un prodotto altrimenti apprezzabile anche per la qualità esecutiva, dalla sostanziale uniformità della verniciatura alla precisione di montaggio dei vetri (a giorno) e delle guarnizioni. L’altro dettaglio non proprio all’avanguardia lo si trova nei profili di copertura delle giunzioni fra fiancate e tetto. Elegante invece la finitura dei cerchi, che lascia intravedere i generosi dischi forati e le pinze (in alluminio) verniciate in nero.