Nissan Murano 3.5 V6 Tekna

L'avessero prodotta anche con il motore a gasolio, indispensabile per un’ampia diffusione in Europa, della Murano ne avremmo parlato probabilmente come uno dei fenomeni commerciali degli ultimi anni. Perché pure così, pensato prevalentemente per gli Stati Uniti e mosso unicamente da un V6 benzina di tre litri e mezzo, il SUV giapponese è riuscito a conquistare una bella fetta di notorietà anche in terra nostrana: merito, senza dubbio, di un design avveniristico, precursore del crossover-coupé. Una formula di successo che la seconda edizione della Murano intende ricalcare con meticolosità: rivista e corretta anche in profondità in diversi aspetti, ma senza rinunciare a quelle peculiarità che ne hanno tracciato le basi del successo di là e di qua dell’Oceano Atlantico. Cambia molto, quasi tutto, sulla nuova nata.

Il prezzo è in linea con il precedente modello: poco meno di 50 mila euro per la versione Tekna, che è full optional

A cominciare dallo stesso pianale: eppure, la Murano seconda generazione evoca subito un sapore conosciuto, fatto di un’automobile dinamica, elegante, incisiva. Di più: con la nuova edizione, appena più lunga ma molto simile nelle proporzioni (larghezza e passo non cambiano nonostante il nuovo pianale), filtra con maggior vigore un senso di ricercatezza che dà un “plus” ulteriore d’energia all’insieme. Merito principalmente del frontale, che conserva lo stesso profilo affilato e molto moderno ma più personale e levigato; la fiancata è meglio valorizzata dai passaruota più in vista e conserva l’originale taglio del montante posteriore che contribuisce attivamente a distinguere la Murano tra i tanti altri SUV, mentre la coda perde appena qualcosina nell’originalità sposando la causa dei gruppi ottici orizzontali, in luogo di quelli a sviluppo verticale, pur senza alterare un insieme a elevato impatto emozionale.