Mercedes SLS AMG fa poker di 10 in pagella

Mercedes SLS AMG, poker di 10 in pagella!

di Redazione

28.06.2010 ( Aggiornata il 28.06.2010 12:21 )

Prestazioni

Basta un tasto per scatanare la tempesta: quando il dito della mano destra preme il pulsante “ start engine” sul tunnel, parte un ruggito a dir poco selvaggio; ad ogni colpo di gas la vettura squote lateralmente, stile muscle car americana, e dagli scarichi posteriori è fuoco e fiamme, con scoppi di ritorno in rilascio come fosse un’Harley con marmitte SuperTrapp. Questo è il benvenuto del V8 6.2, che dal tono di voce mette subito in chiaro la sua superiorità tecnica rispetto alla stessa unità, meno potente, di tutte le altre Mercedes AMG. Metteteci la splendida forma di questo 8 cilindri da 571 cavalli, assieme al fisico della SLS — 17 quintali, relativamente pochi per una Mercedes — , ed ecco che le premesse per sprofondare nel sedile ad ogni accelerata ci sono tutte.
E per un assaggio di tali potenzialità suggeriamo di partire subito con il Race Start, la procedura di partenza assistita. Una volta studiato il libretto — non è semplicissima da attivare — , si procede in questo modo: col piede sinistro sul freno bisogna ruotare il pomello che gestisce i programmi di funzionamento del cambio, finché sul display non appare la scritta Race Start; per dare il consenso occorre tirare il paddle destro al volante, dopodiché si affonda senza esitazioni il piede destro sull’acceleratore; il V8 si mette a borbottare a 3000 giri e una volta rilasciato il freno, si decolla. Dopo un accenno di pattinamento, la SLS si accuccia sulla coda, i due metri di cofano si alzano e il rettifilo si accorcia tremendamente: 0-100 in 3”9 e dopo un chilometro si viaggia già a 260 km/h effettivi, una signora velocità non lontana da quella toccata, nella stessa situazione, da sportive come Audi R8 V10 o Porsche 911 Turbo.
In questo lasso di tempo il cambio a doppia frizione infila una marcia dopo l’altra con grande rapidità. Senza però essere eccessivamente brusco, aspetto che almeno nella modalità manuale sarebbe stato apprezzabile avere, con un taglio d’alimentazione un poco più netto. Di pregevole, soprattutto nella guida sportiva, c’è invece la soluzione delle luci a Led (sette, posizionate nella strumentazione) che si accendono progressivamente all’approssimarsi del limitatore; con l’ago del contagiri che sale così in fretta è un bell’aiuto.
Mentre troviamo da migliorare la logica di gestione in fase di scalata, perché talvolta le marce non vengono inserite con la prontezza desiderata. Bene invece tutte le altre modalità automatiche, dalla Confort per passeggiare senza quasi avvertire il lavoro del cambio alla Sport che asseconda a meraviglia i desideri del pilota quando il passo diventa allegro.
Appurato che il motore della SLS è un cannone terrificante, servono a questo punto delle curve per verificare che il bilanciamento dei pesi sia realmente efficace. I benefici del propulsore piazzato dietro le ruote anteriori, praticamente in abitacolo, si avvertono immediatamente attraverso lo sterzo: il comando offre una pulizia e una linearità di risposta davvero eccellente, consentendo così di disegnare traiettorie con precisione geometrica. Merito anche di un avantreno sofisticato, con schema a doppi bracci sovrapposti, che assieme al posizionamento arretrato del motore (pur se davanti, la SLS pesa di più dietro!) fa sì che il sottosterzo sia pressoché nullo.
È invece piuttosto consistente il sovrasterzo, quando si intende fare a meno del controllo di stabilità. Cavalli e coppia abbondano, dunque è un gioco da ragazzi gestire la coda come meglio si desidera. Anche se forzando la mano, dopo che le gomme posteriori hanno perso la freschezza iniziale, questo sovrasterzo inizia a farsi sempre più evidente e dunque entra in ballo la tecnica di guida, per contrastare con rapide correzioni al volante l’esuberanza della coda. In questa situazione è preferibile cambiare stile di guida e immaginare di avere... un uovo sotto al pedale dell’acceleratore. Oppure optare per la modalità Sport dell’ESP, che lascia margine di divertimento ma se le cose si complicano ci mette una pezza.
Abbandonando la guida sportiva, la SLS AMG non rinuncia a una dose di confort adeguata ai canoni del marchio. L’esemplare, dotato tra l’altro di assetto sportivo Performance, non risulta mai essere eccessivamente duro di sospensioni; anche il confort acustico non è malvagio, perché il motore si fa sentire soltanto in piena accelerazione e l’insonorizzazione dell’abitacolo è pregevole. Naturalmente, con una gommatura del genere, il maggior fastidio arriva dal rotolamento, ma mai nulla di insopportabile.
Mercedes SLS AMG, mette le ali

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