Hyundai Genesis Coupè 2.0 Turbo, spinta di classe e tutto di serie!

Hyundai Genesis Coupè 2.0 Turbo

di Redazione

14.06.2011 ( Aggiornata il 14.06.2011 15:07 )

Presentazione

C'è una tradizione molto radicata, alla Hyundai, per quanto riguarda le coupé prodotte in Corea: quella di proporre vetture sportiveggianti ma anche fruibili e accessibili, a partire dal prezzo d’acquisto.
A questa regola non sfugge la nuova Genesis, ma sarebbe sbagliato fare un riferimento troppo stretto alle svariate generazioni precedenti di S-Coupé, Tiburon e così via: il modello appena arrivato in Italia — in America e Oriente è invece presente dal 2009, anche in versione berlina — si colloca infatti un gradino al di sopra rispetto alle 2+2 citate.
Se l’abitabilità è la stessa, variano piuttosto certe scelte tecniche: su tutte la disposizione meccanica con motore anteriore longitudinale e trazione posteriore, che ha destato molto interesse negli appassionati del genere. Poi le motorizzazioni offerte: l’unità di base è il 2.0 turbocompresso da 213 cavalli, cui si affianca un corposo 3.8 V6 aspirato da 303 cavalli.
È abbastanza doveroso citare l’alternativa motoristica del V6 (mentre un esagerato 5.0 V8 da 420 cv è progettato solo per gli Usa), anche perché, se indubbiamente il prezzo sui 30mila euro della 2.0 Turbo è già allettante (con garanzia di 5 anni e km illimitati) molto probabilmente i soli 4mila euro in più della 3.8 V6 giustificheranno più di un ammiccamento.
Resta comunque fuori discussione che, dal punto di vista commerciale, non ci saranno certo storie: è la versione con il motore a quattro cilindri quella candidata a raggiungere i maggiori numeri di vendita. Ed è questa la versione che è arrivata prima, dopo essere stata presentata in anteprima europea proprio allo scorso Motor Show di Bologna. Pur senza arrivare a forti caratterizzazioni stilistiche, e anzi proprio per questo, esteriormente la Genesis Coupé appare gradevole, filante e ben proporzionata, senza mancare di qualche connotazione propria. Anche le ruote da 19 pollici (di serie in Italia, optional altrove) fanno la loro figura, con i pneumatici differenziati sui due assi (225/40 davanti e 245/40 dietro); volendo un look ancor più sportivo, nel listino dell’importatore è pure disponibile aftermarket uno specifico alettoncino posteriore. Fra gli altri elementi da sottolineare, la forma affilata dei fari anteriori allo xeno, cui si abbinano i fendinebbia, e lo scarico doppio, con profili squadrati e asimmetrici. Anche gli originali finestrini posteriori hanno un loro “perché” stilistico: non solo danno più luce internamente, ma alleggeriscono visivamente la zona lamierata dei parafanghi posteriori.

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Design
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