Skoda Rapid 1.6 TDI Ambition, perfetta auto da famiglia

Presentazione

Di qualunque argomento voi parliate, a meno che non siate promotori finanziari, a buttarla subito sui soldi rischiate di farci la figura dei volgari. Ma noi amiamo il rischio e dunque, per una volta, iniziamo proprio da lì. E di fronte a una macchina di sostanza come la Skoda Rapid, che non è di moda, non è cool e non gliene importa più di tanto di esserlo, vi giriamo la domanda che in tanti ci hanno rivolto mentre la provavamo.

Però la modifichiamo un po’: non “quanto costa?” ma “quanto sarebbe giusto che costasse?” Vi diamo un aiutino, anzi un’infilata di aiutini: è una berlina tre volumi ma con il portellone, è lunga 4 metri e 48 (più di una Golf, meno di una Passat), ha un baule da fare invidia a una wagon e la nostra vettura di prova era una TDI 1.6 da 105 cavalli con un po’ di optional su: ruote maggiorate, navigatore, metallizzato e una manciata di cose secondarie.

Di serie, l’allestimento Ambition — quello mediano della gamma — non ha moltissimo: cose base, tipo la centralizzata, i fendinebbia, il bracciolo anteriore, la radio (ovviamente con CD ed Mp3), i retrovisori elettrici, il clima manuale, sei airbag e il controllo di stabilità. Costo dell’operazione del nostro esemplare: 21.515 euro. Al netto degli accessori, 19.250.

Il prezzo è giusto? Secondo noi, no. Ci sono quei circa duemila euro di troppo. Perché, per carità: la macchina c’è, è costruita bene e rispetto ad una potenziale concorrente (quasi) diretta come la Dacia Sandero si pone a livelli complessivamente superiori. In più, si guida in tutta scioltezza e non consuma niente, visto che noi abbiamo superato i 19 km/litro nella guida normale, e questo a fronte di prestazioni non certo “piantate”, anzi. Però non possiamo nasconderci dietro a una foglia: decidendo di importare anche da noi la Rapid, che in quanto tre volumi compatta è più consona ai mercati dell’Est e del Sud Europa, la Skoda ha dimostrato un certo coraggio perché una macchina del genere, per i mercati maturi, è sempre un rischio.