Range Rover 3.0 TDV6. Non è un SUV, ma una SPA regale su quattro ruote

Range Rover 2013

di Redazione

11.06.2013 ( Aggiornata il 11.06.2013 10:23 )

Presentazione

La Range Rover classica, quella gigantesca e costosissima per capirci, a partire dal 2005 ha un problema che si chiama Range Sport. Oddio, per il marchio Land Rover non è che si possa parlare di problema vero e proprio, visto che quel modello ha avuto un successo strepitoso.
Ma da quando è arrivata sul mercato la prima Sport, con il suo design oggettivamente più bello e proporzionato, la classica è invecchiata di colpo ed è stata oscurata dall’ombra di un modello molto più accessibile economicamente e più accattivante esteriormente. Questi i fatti. Ma con l’arrivo della quarta generazione della Range Rover, la regina ha riconquistato il suo scettro.

Continua a costare come il tartufo, ovviamente, ma a livello estetico è decisamente un altro passo. designer sono riusciti a conferire alla nuova Range un aspetto slanciato e straordinariamente proporzionato, pur mantenendo le stesse mastodontiche dimensioni — è un rettangolo da 5 metri per 2 di larghezza! — della precedente generazione.

Per la nostra prova abbiamo scelto la versione top di gamma Autobiography, quella più accessoriata ed opulenta (per una fattura da 115.200 euro che sale a 131.500 con gli optional...) e con il motore più appetibile sul nostro mercato: il 3.0 TDV6 che per un soffio non rientra nel dannato superbollo (183 kW, pari a 248 cv) e che sfodera coppia a volontà (61,2 kgm) per spostare una massa che nonostante tutto resta piuttosto considerevole.

Diciamo nonostante tutto perché una delle più grosse rivoluzioni della nuova Range riguarda proprio il peso, a detta della Casa abbattuto fino a 420 chili grazie alla scocca in alluminio, una prima assoluta fra gli sport utility. In realtà, a fronte di un valore dichiarato di 2160 chili, la “nostra” ricchissima Autobiography ben accessoriata (gli optional pesano e non ci riferiamo soltanto al prezzo) ha fatto segnare invece 2527 chili effettivi con pieno di carburante, praticamente lo stesso peso di una Autobiography 4.4 V8 generazione precedente che provammo alcuni anni fa. Ma nonostante questo, miracoli dell’efficienza, la nuova Range Rover non viene influenzata più di tanto da questa massa.

Sia sul fronte delle prestazioni, che sono più che buone sia numericamente che a livello di sensazioni (211,7 km/orari, 8”38 sullo scatto breve), ma anche in termini di consumo: ci si aspetterebbero percorrenze pessime, da un Suv del genere, invece mediamente siamo riusciti a coprire quasi 11 km/litro effettivi, un valore decisamente buono considerati tutti i presupposti. E se ciò non dovesse bastare, sappiate che entro quest’anno arriverà anche la versione diesel-ibrida che abbatterà le emissioni di CO2 da 196 a 169 g/km, un bel traguardo per un bestione del genere. Più che per i consumi, comunque, la Range Rover stupisce la regale accoglienza che offre.

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