La berlina inglese, con i nuovi motori Ingenium, è una temibile rivale per Audi, BMW e Mercedes

C’è un territorio, quello delle vetture premium, che volenti o nolenti è da sempre monopolio di tre marchi soltanto: Audi, BMW e Mercedes. Perché le tedesche giocano sui contenuti tecnologici, sulla qualità e soprattutto sulla forte immagine del marchio, tutti aspetti per i quali i clienti sono disposti a spendere cifre più elevate del solito. Pertanto, se vuoi entrare nel club, hai bisogno come minimo di tutte le credenziali sopracitate, e magari anche qualcosa in più per convincere il pubblico che al mondo non esistono soltanto le tedesche.Jaguar, che certo non difetta d’immagine, aveva già provato all’inizio degli anni Duemila affacciarsi nel segmento D, quello delle berline compatte che fanno volumi (e dunque generano profitti). Parliamo dell’era in cui il marchio di Coventry era sotto l’egidia del Gruppo Ford, nel bene e nel male, la quale da una costola della Mondeo tirò fuori la X Type. Una vettura che creò un po’ di scompiglio fra i cultori del marchio, demolendo molti dei loro punti fermi: la prima Jaguar a trazione anteriore o integrale, la prima diesel, la prima station wagon. E con una qualità, a dirla tutta, che è non propriamente british.Definire quindi la nuova XE come l’erede della X Type, in tutta sincerità ci pare uno sgarbo nei confronti di Jaguar e non le rende affatto giustizia. Anche se di fatto, oggi come allora, questa berlina ha proprio la missione di far cambiare idea a chi sta sfogliando le brochure di A4, Serie 3 e Classe C. Ma le cose, adesso, sono ben diverse. Jaguar, e i cugini di Land Rover, finalmente possono contare sull’indipendenza economica e di pensiero concesse dal Gruppo indiano Tata. Le gamme dei due marchi stanno subendo un profondo rinnovamento e da qualche anno sono state gettate le fondamenta tecnologiche per ripartire alla grande.La XE, in particolare, nasce su una inedita piattaforma modulare (dalla quale prenderà vita anche il crossover F Pace), monta nuovi propulsori diesel nati da un foglio bianco, dispone di un moderno impianto multimediale. E in particolare fa leva su contenuti tecnologici di spicco: una scocca realizzata al 75% in alluminio, sospensioni più uniche che rare nel segmento (doppi bracci oscillanti anteriori, integral link posteriori), la trazione posteriore (ma in futuro anche integrale), un’aerodinamica curata (Cx di 0,26) e tutti i più recenti dispositivi di assistenza alla guida. E se questo non bastasse, Jaguar giura che la XE ha dalla sua anche la convenienza economica. Non tanto quella che salta subito all’occhio, cioé il prezzo di listino che è del tutto in linea con quello di Audi, BMW e Mercedes, bensì sul lungo termine: Jaguar sostiene che a livello di costo totale di gestione e valore residuo (su una base di 3 anni e 90.000 km), la XE risulta più economica di BMW Serie 3 e Mercedes Classe C a parità di motori e allestimenti. Nella fattispecie della XE, il modello che trainerà le vendite sarà la 2.0d con il nuovo turbodiesel 4 cilindri Ingenium, declinato nelle varianti 163 e 180 cavalli — proposte allo stesso prezzo — e con allestimento Prestige (40.100 euro con cambio manuale, 42.600 con l’automatico 8 marce), quello intermedio fra il base Pure (da 37.750) e i più ricchi R-Sport (44.150 euro) e Portfolio (45.150 euro). LA versione che abbiamo preso in esame è la R-Sport con il diesel da 180 cavalli, che si distingue da tutte le altre per un allestimento esteriore ed interno più sportivo.Ma la domanda cruciale è: cos’ha di speciale la XE per farsi preferire a una tedesca? Fleet manager a parte, che potrebbero appunto preferirla nella propria flotta aziendale per l’eventuale convenienza economica, si può serenamente affermare che questa Jaguar può essere un’interessante alternativa per chi ha voglia di cambiare la propria tedesca senza troppe riununce. Ci sono tanti aspetti da valutare, e che prendiamo in esame in seguito, ma quello che segna davvero il carattere di questa XE è la guidabilità. I tecnici Jaguar hanno azzeccato un set up che rende questa berlina estremamente godibile per tutti coloro che hanno ancora voglia di “guidare”, ma al tempo stesso con il confort che ci si aspetta da una vettura del genere. BMW, soprattutto, è avvertita...

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/51.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-43849" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/08/51-300x156.jpg" alt="5" width="300" height="156" /></a>Quattro versioniLa gamma XE si articola su 4 allestimenti: il base Pure, l&rsquo;intermedio Prestige e il ricco Portfolio. L&rsquo;R-Sport della prova &egrave;, ovviamente, quello pi&ugrave; dinamico.Occhi di gatto I fari&nbsp;xeno, che in questo caso sono adattivi e a richiesta. Il&nbsp;doppio scarico sarebbe stato preferibile nasconderlo o quanto meno impreziosirlo con cromature.Beve poco In termini di consumi reali, la XE si pone a met&agrave; strada fra la BMW 320d e la Mercedes C 220 CDI. La percorrenza media &egrave; di 17,9 km/litro, con un buon 16,5 km/l in autostrada.Cambio eccellenteLo ZF a 8 rapporti pu&ograve; essere utilizzato in modalit&agrave; Sport automatica, molto ben calibrata, oppure con i paddle in maniera manuale &ldquo;vera&rdquo;, senza scalate o salite automatiche.&nbsp;

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/31.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-43851" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/08/31-282x300.jpg" alt="3" width="282" height="300" /></a>Stile cannocchiale La XE si affida a strumenti tradizionali, con cover stile binocolo per i due quadranti. La grafica &egrave; piacevole e ben leggibile.Ti senti avvolto Il motivo stilistico &ldquo;wrap around&rdquo; d&rsquo;ispirazione nautica che corre lungo la plancia offre una bella sensazione di avvolgimentoCon 14 vie puoi indossare il sedile Il posto guida &egrave; ottimo, grazie anche ai sedili regolabili a 14 vie tra cui estensione del cuscino e larghezza dei fianchetti. Il volante &egrave; quasi verticale e il piantone, dalla ampia escursione sui due assi, &egrave; anch&rsquo;esso elettrico.Solo per due Dietro lo spazio gambe non &egrave; abbondante e il posto centrale &egrave; molto ostruito dal tunnel.Meglio se frazionatoIl vano offre 450 litri di volume, una trentina in meno rispetto alle rivali tedesche. Il frazionamento 40-20-40 &egrave; a richiesta.

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/2.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-43852" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/08/2-300x184.jpg" alt="2" width="300" height="184" /></a>La prima sensazione, una volta a bordo della XE, &egrave; quella di far parte della vettura, di esserci dentro e non sopra. Perch&eacute; la posizione di guida &egrave; ottima e ci si sente avvolti &mdash; ma non costretti &mdash; da una plancia che riprende la filosofia stilistica &ldquo;wrap around&rdquo; introdotta dalla XJ, ossia quel motivo d&rsquo;ispirazione nautico dove un arco sovrasta la parte superiore della plancia collegando i due pannelli portiera in un unico elemento.I rivestimenti e le finiture sono gradevoli, sebbene le plastiche (quelle di fondo) e alcuni dettagli (maniglie apriporta) potrebbero essere maggiormente curati. In&nbsp;mano ci si ritrova lo stesso volante, sportivo, di piccolo diametro e piacevole nel design, delle sportive F Type. Il quale, peraltro, collega le mani del guidatore ai doppi bracci sovrapposti anteriori presi proprio della F Type. E tutto il bello della faccenda &egrave; proprio circoscritto nell&rsquo;area avantreno, dove appunto ci sono una raffinata architettura per le sospensioni e uno sterzo elettrico dalla calibrazione eccelsa, come pochi altri in circolazione. Questi due&nbsp;elementi conferiscono alla XE una gradevolezza di guida percepibile anche senza volersi dilettare in una guida prettamente sportiva. La XE digerisce ogni tipo di curva, stretta o lunga e veloce che sia, con una nonchalance degna di una navigata coup&eacute; sportiva. &Egrave; precisa al millimetro negli inserimenti, stabile e bilanciata negli appoggi e infonde sempre una grande sensazione di agilit&agrave; e leggerezza. Contribuiscono alla missione una scocca rigida e un ottimale bilanciamento dei pesi (quasi 50-50 fra avantreno e retrotreno), che rendono la XE omogenea e bilanciata anche quando viene strapazzata.Insomma, se parliamo di puro piacere di guida, la XE non teme affatto una BMW Serie 3 (la pi&ugrave; vicina per dinamismo) e anzi appare pi&ugrave; pronta e precisa. Per quel che riguarda il motore, anche in questo caso il nuovo 2 litri Ingenium da 180 cv e 430 Nm &egrave; della partita e se la gioca con i migliori della classe. Ha dalla sua un funzionamento molto regolare: la risposta ai bassi &egrave; pronta e priva di lag, vanta una bella &ldquo;schiena&rdquo; ai regimi intermedi e frulla fino ad oltre 4500 giri senza tirar fuori la lingua. Paga soltanto, se&nbsp;paragonato ai quattro cilindri tedeschi, un pizzico di ruvidit&agrave; in pi&ugrave; e rumorosit&agrave; a freddo.Come al solito, ad esaltare le doti del propulsore ci pensa l&rsquo;eccellente cambio automatico ZF a 8 marce (non il 9 rapporti perch&eacute; destinato ai motori trasversali) che oltre ad avere una perfetta spaziatura dei rapporti risulta ottimamente calibrato per ogni situazione: cambiate lisce come l&rsquo;olio nella modalit&agrave; di guida normale, pi&ugrave; rapido e secco in Sport con la costante in qualsiasi modalit&agrave; di un convertitore di coppia che slitta pochissimo e dunque rende diretto e privo&nbsp;di filtri il rapporto fra motore e cambio. Parlavamo di modalit&agrave; perch&eacute; anche Jaguar, come tutti ormai, offre vari programmi di guida che modificano i parametri di risposta. Nel caso della XE, i profili scelti non influiscono per&ograve; in maniera macroscopica col rendimento della vettura, nemmeno sull&rsquo;assetto (in questo caso l&rsquo;opzionale Adaptive Dynamics) che si irrigidisce un poco ma non tanto da risultare fastidioso. Anzi, complessivamente lo smorzamento &egrave; ben calibrato e soddisfacente, soprattutto alla luce delle doti dinamiche della vettura.

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/42.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-43850" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/08/42-300x184.jpg" alt="4" width="300" height="184" /></a>La XE nasce su una nuova piattaforma modulare di Jaguar/Land Rover, che verr&agrave; utilizzata per i futuri modelli di fascia medio-alta dei due marchi inglesi. Prodotta nello storico stabilimento Land Rover di Solihull, vicino Birmingham, la XE &egrave; il primo modello del Gruppo a montare i turbodiesel Ingenium, una famiglia di propulsori modulari che presto vedr&agrave; arrivare anche nuove unit&agrave; a benzina; anch&rsquo;essi sono progettati e costruiti in UK.La scocca della XE &egrave; composta al 75% di alluminio e questo, pi&ugrave; che a ridurre il peso, ha contribuito ad aumentarne la rigidit&agrave; torsionale. Raffinati gli schemi delle sospensioni, con le anteriori strappate alla F Type (doppi bracci sovrapposti) e le posteriori con assale integral link; quest&rsquo;ultimo offre le stesse doti di assorbimento di un multilink, ma maggior rigidit&agrave; di camber per una miglior tenuta laterale.

Jaguar XE, la grande sfida. Prova su strada

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