Mazda CX-3, SUV d'impatto, prova

Mazda CX-3, SUV d'impatto, prova
Arriva il SUV compatto anche per la Casa giapponese: con doti di design, sicurezza, dotazione e consumi

di Maurizio Voltini

28.09.2015 ( Aggiornata il 28.09.2015 00:02 )

Presentazione

Anche la Mazda ha fatto il suo ingresso nel crescente e combattivo settore delle SUV compatte, e lo ha fatto con un modello che non ha lasciato per nulla indifferente il mercato: parliamo della CX- 3, in commercio da maggio e andata presto a saturare le liste d’attesa di quanti si sono lasciati ammaliare non solo dalle forme, ma anche dalle dotazioni con le quali viene offerta. Perché in quasi 30 centimetri in meno rispetto alla CX-5 (428 contro 456) la “piccola” si propone con una nutrita serie di accessori mirati soprattutto ad aiutare la sicurezza di guida. Il tutto senza rinunciare a concetti stilistici che, sempre seguendo la filosofia “Kodo” che identifica il design più recente dei modelli Mazda, hanno definito una carrozzeria molto decisa e per questo anche piuttosto interessante.

GIÀ VINCITRICE del Red Dot Design, questa linea fonde alcuni elementi classici del genere - come i passaruota e i profili inferiori neri - con una parte superiore dai tratti decisi (specie nel frontale) ma anche sinuosi in particolare nella linea di cintura. I montanti arretrati conferiscono maggior presenza al volume che contiene il propulsore, che nel caso della vettura provata è il 1.5 turbodiesel 16 valvole da 105 cavalli. Questo si affianca alle due varianti a benzina di 2 litri da 120 e 150 cv, mirando più alla sobrietà dei consumi che alle prestazioni. Inoltre nel caso specifico si abbina alla trasmissione automatica a sei rapporti gestibili manualmente anche dal volante (un optional da 1.750 euro) oltre che alla trazione integrale. Entrambe le soluzioni relative alla trasmissione sono ottenibili solo con l’allestimento di vertice, cioè l’Exceed, per il quale dovremo prevedere 24.750 euro nel caso della 2WD e 26.750 euro in quello della 4WD, sempre con il 1.5 Skyactive-D a gasolio. Segnaliamo che con questa motorizzazione è previsto anche l’allestimento Evolve al prezzo di 21.900 euro. In questo caso però rinunceremmo ai fari e ai fendinebbia a Led, oltre ad alcuni sistemi come quelli che automatizzano luci e tergi, ma anche quello che avverte la fuoriuscita dalla corsia; come pure ai vetri posteriori scuri, ai cerchi da 18” (per dei 16”) e a tanti altri gadget elettronici (su tutti i sensori di parcheggio e la telecamera posteriore) che alla fine pensiamo non giustifichino il risparmio.

IN ENTRAMBI i casi sono tuttavia presenti numerosi aiuti alla guida che incrementano la sicurezza attiva e passiva: dunque i vari controlli di trazione, stabilità e frenata, ai quali si aggiungono 8 airbag, il monitoraggio della pressione dei pneumatici, per arrivare al sistema “intelligente” di frenata automatica in città. Scegliendo fra gli optional (non numerosi, a questo punto) il pacchetto i-Activsense Technology aggiungeremo la frenata “intelligente” anche in autostrada, nonché gli abbaglianti automatici e i controlli dell’angolo cieco e del perimetro posteriore quando si fuoriesce dal parcheggio, oltre al cruise control adattivo. Per non dilungarci in un semplice elenco, rimandiamo anche stavolta alla tabella qui a fianco per maggior precisione e completezza, ricordando che fra gli optional possibili (ed effettivamente presenti sulla CX-3 provata) c’è anche il navigatore che viene integrato nel sistema MZD Connect che fa capo al display centrale da 7 pollici, in piena plancia.

Quest’ultima si distingue per un design decisamente mirato al conseguimento della maggior semplicità possibile. Così una bocchetta della ventilazione (quella centrale destra) è stata addirittura “mimetizzata” nella modanatura; inoltre tutti i “bottoni” che normalmente troveremmo al di sopra delle tre manopole per la climatizzazione, sono stati spostati sul tunnel assieme al cosiddetto HMI Commander, cioè il “manopolone” con cui si comanda il centro multimediale del display. In questo caso troviamo vari inserti in pelle con doppie cuciture, che si miscelano a inserti tipo carbonio anche sulle portiere e che riprendono quelli sui sedili. Anche questo è un optional: si tratta dei rivestimenti in pelle bianca traforata che si alternano a quelli scamosciati Lux Suede, assieme al riscaldamento elettrico dei sedili. NELL’OTTICA GENERALE di semplicità, si inserisce anche il quadro degli strumenti, davvero minimalista: al centro troviamo l’unico indicatore analogico, quello del contagiri, che in basso a sinistra integra il tachimetro digitale; mentre le due “ali” offrono la quantità di carburante, il chilometraggio e poco più. In realtà viene parecchio in aiuto, anche perché molto pratico, il cosiddetto Active Driving Display: un piccolo ma efficace head-up display che si apre sovrapponendo le indicazioni alla base del parabrezza.

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Design
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